La febbre maiala
Nei ministeri dell’Istruzione e del Welfare preferiscono parlare di “attenzione” piuttosto che di “allarme”, come spiega al Foglio Luca Bernardo, esperto scientifico del ministero dell’Istruzione nell’Unità di crisi sulla pandemia e direttore del reparto materno-infantile del Fatebenefratelli di Milano: “In questo periodo ci sono molti bambini influenzati nelle scuole, non è semplice dire se di H1N1 o di stagionale, anche perché i dati scientifici e la letteratura ci dicono che i due tipi di influenza sono sovrapponibili".
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Nei ministeri dell’Istruzione e del Welfare preferiscono parlare di “attenzione” piuttosto che di “allarme”, come spiega al Foglio Luca Bernardo, esperto scientifico del ministero dell’Istruzione nell’Unità di crisi sulla pandemia e direttore del reparto materno-infantile del Fatebenefratelli di Milano: “In questo periodo ci sono molti bambini influenzati nelle scuole, non è semplice dire se di H1N1 o di stagionale, anche perché i dati scientifici e la letteratura ci dicono che i due tipi di influenza sono sovrapponibili: chi è ricoverato sta comunque bene in pochi giorni. Per questo non è corretto, anche da parte di alcuni medici, aumentare l’allarme”. Eccettuato un caso nel messinese, dei 6 morti italiani per influenza A, cinque erano affetti da altre gravi patologie. Intanto, in anticipo, è partita la vaccinazione (diversa da quella per l’influenza classica) per le categorie a rischio: medici, malati cronici, donne in gravidanza dopo il primo trimestre, bambini affetti da patologie. Parlamentari e calciatori hanno chiesto di essere inseriti nella lista delle priorità. Dei 24 previsti, un milione di dosi è stato inviato alle regioni, al sud c’è chi lamenta ritardi.
Nel Foglio in edicola articoli di Christian Rocca, Annalena Benini e Roberto Volpi
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