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Money League/5 - Tutti gli sponsor della Serie A

La Juve è prima ma non durerà a lungo

Francesco Caremani

La serie A regge. Nonostante la crisi economica globale e un appeal in grande crescita dei maggiori campionati europei, concorrenti non solo sul fronte sportivo ma, soprattutto, su quello del business, il massimo campionato di calcio italiano tiene sul piano delle sponsorizzazioni e attende con ansia il 2010-2011.

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La serie A regge. Nonostante la crisi economica globale e un appeal in grande crescita dei maggiori campionati europei, concorrenti non solo sul fronte sportivo ma, soprattutto, su quello del business, il massimo campionato di calcio italiano tiene sul piano delle sponsorizzazioni e attende con ansia il 2010-2011.
Molti, infatti, gli elementi sul piatto della bilancia: dalla contrattazione collettiva dei diritti televisivi ai progetti per gli stadi di terza generazione, dai provvedimenti del governo sull’impiantistica sportiva alla scissione tra serie A e B.
Nonostante questo, però, i club se la passano benino, grazie anche ai contratti in essere con main e sponsor tecnici che non sono stati rinegoziati e che, quindi, garantiscono la certezza di determinati ricavi per le società della massima serie.

Su venti club solamente quattro anno un main sponsor nuovo, altrettanti l’hanno rinnovato e per tutti gli altri è stato confermato. La cifra stimata dei ricavi totali delle venti squadre di A per la stagione in corso (fonte StageUp Sport & Leisure Business) è di 67.950.000 euro. Con la Juventus prima in classifica grazie agli undici milioni di New Holland. Dimenticando, però, un aspetto importante, New Holland è un brand che appartiene alla casa madre. Operazioni che già in passato, vedi Milan e Juventus, non avevano dato i frutti sperati nel lungo periodo. Il mercato, infatti, ha dimostrato che è sempre meglio far arrivare soldi freschi da attività terze che non da quelle, in qualche modo, legate alla gestione sportiva del club.

Discorso simile per l’Inter con Pirelli che dovrebbe garantire nove milioni di euro, mentre il Milan ne dovrebbe prendere dieci da Bwin. Un aspetto interessante, infatti, per ciò che concerne le sponsorizzazioni dei club di serie A arriva dagli investimenti esteri, in particolar modo dai settori scommesse e automotive, come Dacia per l’Udinese, per un milione di euro, e Betshop per il Palermo con identica cifra. Nella classifica delle sponsorizzazioni se la cava la Roma, sette milioni da Wind, e il Siena che riesce a stare al passo dei giallorossi grazie al Monte dei Paschi. Altre banche sono impegnate in partnership sponsoristica con Chievo, la Banca Popolare di Verona, e Parma, la Banca Monte Parma, che dividono gli onori economici, rispettivamente, con Merkur-win e Metella. Il totale? Due milioni per i veneti e uno e mezzo per gli emiliani.

Non male la Fiorentina con Toyota, per 4.250.000 euro, e il Napoli con Acqua Lete, per 5.200.000. Così così il Livorno, che paga il fatto di essere una neopromossa. Anche in questo caso si tratta di un istituto bancario, Carige, per 800.000 euro l’anno.
Ancora automotive, enti pubblici, televisioni e abbigliamento per le altre squadre di A, con la Sampdoria che con Erg, 2.500.000, ripete, almeno sotto l’aspetto dell’immagine, l’esperienza nerazzurra di Pirelli. Ma quanto incidono i ricavi da sponsor, in generale, sui ricavi complessivi delle società? Stando ai bilanci del 2007-08 (fonte StageUp) le percentuali maggiori sono di Napoli, Juventus e Siena, rispettivamente 22,2; 20,2 e 20,2 per cento. Considerando che la Juve accorpa i ricavi da sponsor e quelli pubblicitari: 41,2 milioni sui 203,7 complessivi.

Fanalino di coda il Livorno, col 2,7%, dato coerente con le cifre sopra menzionate. Il Milan è la squadra che, rispetto al bilancio della scorsa stagione, può vantare i ricavi complessi più alti di tutto il campionato, 218,7 milioni di euro, di questi 27,9 arrivano dagli sponsor per una percentuale del 12,8%. Sulla Roma l’incidenza è solo del 5,9, mentre per la Lazio è di quasi il doppio, 9,7%. Su due cifre anche Udinese (che accorpa i ricavi da sponsor a quelli della cartellonistica), 10,5, Fiorentina, 10,9, Bologna, 11,4, e Inter, 15,6 per cento.Un dato particolarmente significativo è anche il confronto dell’incidenza dei ricavi da sponsor per le ultime due stagioni disponibili, ovvero 2006-07 e 2007-8. Un’analisi che presenta dei picchi in alto ma anche in basso. Se il Napoli, infatti, che prima era in B e poi in A vanta un incremento del 67,5%, il Chievo realizza un -23,3, in compagnia del Livorno -20% e del Milan -17,2 per cento. Per i veneti ha pesato la retrocessione in B, mentre più difficile è comprendere l’assestamento negativo dei rossoneri che sono passati da 33,7 milioni a 27,9. Molto bene anche la Roma con più 54,2%, bene l’Udinese e la Juventus, poi a scendere tutte le altre col segno positivo. La tenuta, però, non significa crescita, quella dipende da tanti altri fattori più volte sottolineati, soprattutto stadi e merchandising, il futuro economico del calcio italiano passa da lì.

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