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Noi c'eravamo

"Anche Gesù non piaceva a tutti", la bella partita di José in Tv

Maurizio Crippa

L’Amourinho nostro era bellissimo, con la barba lunga di tre giorni, spruzzata appena di grigio. Altro che George Clooney, il vicino di casa sul lago: “Clooney? Mai visto". Zeru tituli pure a lui. Perciò era da non perdere, ieri notte su Italia 1, ospite di Piero Chiambretti. Noi c’eravamo. C’eravamo nel senso di tutto il Foglio, ospite del grande Piero sub specie del lungo lenzuolo delle nostre pagine dedicate al Filosofo di Setubal.

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L’Amourinho nostro era bellissimo, con la barba lunga di tre giorni, spruzzata appena di grigio. Altro che George Clooney, il vicino di casa sul lago: “Clooney? Mai visto". Zeru tituli pure a lui. Perciò era da non perdere, ieri notte su Italia 1, ospite di Piero Chiambretti. Noi c’eravamo. C’eravamo nel senso di tutto il Foglio, ospite del grande Piero sub specie del lungo lenzuolo delle nostre pagine dedicate al Filosofo di Setubal, che lo staff del “Chiambretti Night” aveva amorevolmente cucito per l’ospite Speciale come un magico strascico nuziale (come da foto). Non prima, però, di averle praticamente imparate a memoria e recitate nei punti salienti in onore di Mou. Sarà la mia finale di Champions League, ci aveva detto ieri Chiambretti, anche lui stregato della prima ora dal personaggio Mou. Ed è stata una bella partita, spettacolo vero.

Valeva la pena che il Foglio ci fosse. Piero aveva promesso pressing alto (absit iniuria verbis), ripartenze e ritmo asfissiante. Partenza guardinga invece, come sempre, per Mou. Che nella prima fase studia l’avversario, non si lascia sorprendere. Grande fase difensiva. Gli basta dispensare carisma a e scampoli di ruvida saggezza per tenere a bada lo sfidante. Poi a poco a poco si scioglie, inizia a sentirsi a suo agio e conquista il centro campo. E inizia lo show. “La sa la barzelletta sulla differenza tra lei e Dio? E’ che Dio non si è mai sentito Mourinho”. Ride, Mourinho, ammette che è buona, e onore a Chiambretti che è riuscito a farlo ridere davvero, quattro o cinque volte. Giornalisti? Gliene passa davanti una parata: zeru tituli a tutti. Prostituzione intellettuale, si sa.

Ranieri dice che Moratti l’aveva preso per vincere la Coppa…”. “Veramente Abramovich mi aveva chiamato al Chelsea perché con l’allenatore di prima non riusciva a vincere il campionato”. Calciatori? Un solo, enorme elogio: per Davide Santon, il più giovane di tutti. A chi paragonarlo, il Grande Comunicatore? Chiambretti un’idea ce l’ha, a Barack Obama. Ma a sentire come il Teologo di Setubal è riuscito a non cascare nella trappolona tesagli dal diabolico Piero, noi quasi quasi lo vorremmo, se non come Papa, almeno come addetto alle comunicazioni sull’aereo papale: “Il vescovo di Oporto è favorevole all’uso dei preservativi, il Papa invece…”. Arriccia la bocca quel tanto che basta a far svenire una dozzina di signore del pubblico, e dice: “Non mi avrai su questo". Fa segno di no come a un arbitro cornuto: "Perché a nessuno interessa come la penso su questo tema”. Antipatico? “Anche Gesù non piaceva a tutti”. Molti titoli a tutti e due.
(nella foto di Vincenzo Di Cillo: Piero Chiambretti mostra il tappeto di pagine del Foglio all'Amourinho nostro)

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