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Wissal al-Tawil: il comandante di Hezbollah ucciso in divieto di sosta

Andrea Mercenaro

Sempre con Putin al fianco, fraterno amico di Soleimani, morto mentre faceva su e giù col macchinone

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Ucciso Wissal al-Tawil, comandante di Hezbollah in Libano, terra dove Gad è nato ma nemmeno lì contava un tubo, dirigente massimo della Radwan, esperta di infiltrazioni terroriste in Israele, fraterno amico di Soleimani, capo geniale di qualsiasi cancrena mediorientale e vicinissimo a Nasrallah, mirabile cancrena mediorientale in sé, troppo lontana da Wissal proprio quando serviva. La sfiga è cieca. Aveva combattuto in Siria, Wissal, si era impegnato nell’addestramento dei virtuosi nello Yemen. Sempre con Putin al fianco. Meglio, davanti. Gestiva le operazioni nel Sud del Libano. Cioè, allenava ad ammazzare ebrei. Ucciso da questi ultimi mentre nel suo villaggio faceva su e giù col macchinone e si fermava a cazzo di cane in divieto di sosta. Finché è arrivata la multa.

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