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Quante bandiere cambiate

Andrea Mercenaro

Fummo ragazzi di strada, goliardi, anarchici. Diventammo craxiani e siamo finiti renziani

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Fummo ragazzi di strada, cazzari (tuttora), goliardi, anarchici, luddisti, sessantottissimi, luxemburghiani, semileninisti, maoisti tendenza Quattro, antifascisti militanti, nuovi resistenti, antiparlamentaristi, parlamentaristi genere Lotta Continua, forcaioli, garantisti per finta, poi peggio, garantisti sul serio; passammo da antidemocristiani stato brado a quello meno brado. Ma, ciò che è più grave, ci scappa sempre da ridere un po’. Diventammo craxiani, e neppure craxiani, craxianissimi, senza manco avvisarne Lui (non suoni come un vanto). Finì nel trionfo grillastro dell’omaggio a Berlinguer, l’Honestus  Maximus. Per cui: Berlusconi piuttosto che Occhetto, sponsor sotto schiaffo dei Beccaria per una rinnovata Colonna Infame. Caro, impagabile Berlusconi. Quindi Renzi, sempre sia benedetto il referendum suo, fatto coi piedi o meno. Quante bandiere cambiate, vero? Troppe. E solo per dire che se il compianto Guglielmi non avesse soffiato sul fango dando vita a Michele Santoro, e poi Gad Lerner, a ruota, sul fango o su che diavolo d’altro per creare Mario Giordano, (quanto al resto, dato il momento, lasciamo perdere) rischieremmo, con la crisi che incombe, di ritrovarci sguarniti di riferimenti affidabili.
 

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