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Davigo teme la "politicizzazione" della magistratura. Cioè, più di così?

Andrea Mercenaro

Con il rilievo dovuto a un pensatore come lui, il Fatto ha pubblicato le sue osservazioni alla riforma del Csm proposta dal ministro Cartabia

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Con il rilievo dovuto a un pensatore come il dottor Piercamillo Davigo, il Fatto quotidiano ha pubblicato le sue osservazioni sulla riforma del Csm proposta dalla professoressa Cartabia, il ministro. Tra esse, questa: "È ipotizzabile, nella riforma in discussione, che la corrente risultata di maggioranza alle elezioni del Consiglio tenderà a creare alleanze con i componenti laici (quelli eletti dal Parlamento) che riterrà più vicine alle proprie posizioni, così accentuando la 'politicizzazione' della magistratura". Proprio così ha detto. E vale forse la pena di sottolinearlo: accentuando la politicizzazione della magistratura. Accentuandola. La politicizzazione. Ha detto. Della magistratura.

Dove a consolare, nel caso di un Davigo diventato pensionato come te, è che il prestigioso giurista, approdato lui stesso alla categoria degli inutili, possa confermarsi un deficiente tale da ridiventare campione.

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