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I momenti fatali (meno uno) raccontati da Stefan Zweig

Andrea Mercenaro

Roberto Fico dice ai grillini che: “C’è bisogno di riflessione”. Un momento fatale, che Zweig non ha avuto il piacere di raccontare

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Quei momenti fatali raccontati da Stefan Zweig, così rari da trascendere la contingenza. L’ora di Napoleone a Waterloo, quando il maresciallo Grouchy ricevette un ordine troppo grande per la sua mediocrità; la novità entusiasmante della scoperta dell’Oceano Pacifico; la caduta di Bisanzio; il vagone piombato su cui Lenin salì per attraversare la Germania; le prime parole lungo un cavo transoceanico, nel 1858; Handel, che compose il suo Messiah senza mangiare né dormire; Dostoevskij salvato dalla fucilazione all’ultimo minuto; più altri momenti; più Roberto Fico che: “C’è bisogno di riflessione”, come ha esortato ieri i Cinque stelle. E che proprio quel termine aveva usato: “riflessione”, novità tra le più impossibili e le più fatali di ogni tempo, solo che Stefan Zweig, mannaggia, era da mo’ che era morto.

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