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Per Rocco Siffredi si può chiudere un occhio

Andrea Mercenaro

Uno sconto sull'obbligatorietà dell’azione penale è possibile. Ma solo in un caso 

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Processo sì, processo no. Conflitto tra politica e giustizia: trent’anni di porcate e di menate. E la giustizia vera si trova intanto archiviata laggiù, nell’ultimo cassetto dei babbei. Bisogna insistere. Ce lo chiede l’Europa. Esiste un solo caso in cui, provocando comunque guai e avendo esso stesso il dovere di scomparire per saggi quanto decenti motivi (laddove finisce ancora per danneggiare i pavoni protagonisti senza produrre beneficio alcuno in chi dovrebbe goderne), esiste un unico caso, si diceva, di fronte al quale il ministro Bonafede capirebbe di dover chiudere un occhio vis à vis del secolare quanto volgare trucchetto nominato obbligatorietà dell’azione penale. Rocco Siffredi è il suo nome, il popolare, il recidivo, l’ergastolano, l’intramontabile 30 per 100 circa dei votanti.

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