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Quelli che non meritano di parlare della Prestigiacomo

Andrea Mercenaro

La deputata salita sulla Sea Watch è diventata bersaglio di molti insulti, alcuni lanciati da persone quantomeno improbabili

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“L’ho fatto da ministra, da cittadina, da donna”, questo ha specificato Stefania Prestigiacomo sulla Sea Watch. In troppi hanno reagito e di molti tra loro non merita parlare. Di altri, forse sì: “Ormai preferisce Fratoianni a Salvini”, le ha risposto Alessandra Mussolini. Senza specificare se intervenisse come donna, che come moglie direi di no, o come nipote dell’altra Memoria, sempre del 1938, la quale va forte per contrasto in questi giorni.

 

E dopo: “Prestigiacomo show”, ha scritto il Giornale. Senza specificare se il direttore Sallusti stesse parlando in quanto decennale servitore di Berlusconi (tipo noi, che poi di Renzi un po’, mentre lui meno), oppure come il Sallusti che al Berlusconi recapitava avvisi di garanzia per conto della Mieli, and Gad, and Scalfari, and Veltroni, and Mauro, and Moretti, and Di Pietro, and commissario Montalbano, and il cazzo che vi strangoli’s, and Agnelli upper class, and company. Dell’identica azienda, cioè, che sta al momento macerandosi sulle origini misteriose del populismo nazionale.

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“Prestigiacomo, la nonna del Parlamento, parteggia per i migranti”, ha titolato invece, però a caratteri cubitali, Vittorio Feltri. Senza specificare, nemmeno lui, quanto gli piacerebbe ancora provarci lealmente con nonna Stefania, da maschio alfa, e leccandosi i baffi, o quanto invece sdraiarsi sulla fantastica idea di agguantarsela per legge. Però lo capisco: “prima i nonni italiani” è un programma che tira.

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