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La Tav e la questione costi-benefici

Andrea Mercenaro

Ecco il professor Marco Ponti, Politecnico di Milano, ottavo revisore dell'opera

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Da cosa dipende se la Torino Lione si farà? Dall’analisi costi-benefici. Siamo tutti appesi all’analisi costi-benefici. Di analisi costi-benefici sulla Tav ne sono già state fatte, finora, sette. I benefici prevalevano sui costi. Chi fa adesso l’ottava analisi costi-benefici? Il professor Marco Ponti, Politecnico di Milano. E’ bravo il professor Ponti? Certo che è bravo. Come gli altri sette di prima. E’ onesto il professor Ponti? Certo che è onesto. Come gli altri sette di prima. E’ possibile che il professor Ponti dia un parere diverso dagli altri sette? Che valuti i costi superiori ai benefici? E’ possibile. Sarebbe il suo un imbroglio? Certo che no. Ma perché è possibile? Perché ogni analisi costi-benefici dipende dall’ipotesi di partenza. Dal mandatario, cioè. Se l’ipotesi sulla quale il professor Ponti lavora, la stabilisce un politico favorevole alla Tav, facile che i benefici vincano. Se la stabilisce un politico contrario alla Tav, probabile che prevalgano i costi. Se il politico incarica il professor Ponti di valutare anche la minor produzione di latte delle vacche della Val di Susa, prede dell’esaurimento nervoso per via della Tav, i costi aumentano. Se pretende di sapere quanto costa se la signorina Nina non la darà più al signor Bortolo per via dei rumori del cantiere, lo stesso. Decide la politica e solo la politica. In questo caso, il ministro Toninelli. Il problema sta tutto qui: che Toninelli, com’è ormai pacifico, ha la sveglia al collo. Però è convinto che ce l’abbiamo noi. E dargli torto è dura.

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