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Consigli utili ai magistrati di Palermo

Andrea Mercenaro

Forse i giudici del processo sulla Trattativa farebbero meglio a trovarsi un lavoro diverso e più stimolante

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Tutto finalmente cambia, l’Italia intera scoppietta, niente è certo, le sorprese sono all’ordine del giorno e le usanze di ieri stanno andando gambe all’aria. Sarebbe allora una novità interessante, e in armonia coi tempi, se i magistrati di Palermo, i quali ieri hanno condannato il generale Mario Mori e altri nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, decidessero in piena autonomia di rendersi altrettanto utili alla società applicandosi a un lavoro diverso e forse più stimolante addirittura per loro stessi. Nel caso ritenessero l’idea degna di considerazione, il consiglio è però di affrettarsi: i lavori migliori costituiscono oggetto dell’interesse di molti e rischiano di finire presto in via di esaurimento. A pulire i cessi di Mediaset, per dire, sono già candidati i Cinquebrocchi.

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