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Perché Orlando non vuole il patto Pd-M5s

Andrea Mercenaro

Il ministro si mostra titubante di fronte a un’eventuale pressione di Mattarella per un’alleanza tra democratici e grillini

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Quando il ministro della Giustizia, Orlando, spiega di non condividere l’idea di qualche dirigente del Pd, secondo il quale non si potrebbe dialogare con i 5 stelle per via dei cinque anni di insulti subiti, potrebbe non avere tutti i torti. Ha ragione nel sostenere che, in occasione del patto del Nazareno, non è che proprio fossero stati tutti applausi. Anche il suo rispetto per il ruolo del presidente della Repubblica nella gestione della crisi suona altamente apprezzabile. Forse ci cade un po’, il ministro Orlando, nel mostrarsi così titubante di fronte a un’eventuale pressione di Mattarella per un’alleanza tra democratici e grillini: “Gli si dovrebbe spiegare perché questa ipotesi non è fattibile”, tentenna lui. Ma mica è scemo, Mattarella. Basta che Orlando, ruotando quel poco su se stesso: “La vede, presidente, la fogliolina che mi spunta dal sedere? Ahia!, non tiri, che il resto dell’ulivo è dentro”.

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