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Guardie e ladri

Andrea Mercenaro

Facebook ha censurato la mamma di due bambini neri adottati che aveva scritto a Salvini. Lui ha preso carta e penna e ha invitato tutti a giocare nel parco

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Per una volta è finita come sempre dovrebbe. La signora con i due bambini neri adottati ha protestato per iscritto con l’onorevole Salvini perché le volgarità e le pesantezze della propaganda leghista stavano turbando i suoi figli. I giornali hanno dato il giusto risalto alla protesta della madre e alla stupida censura esercitata da Facebook.

 

Dall’onorevole Salvini, nessuna villanìa. Ha preso carta e penna rispondendo alla signora di come sentisse lontana da sé qualsivoglia intenzione di colpire i bambini di colore: ma che equivoco, signora, ma cos’è andata a pensare, piuttosto i clandestini mascalzoni. Non contento di ciò, il capo della Lega ha ulteriormente marcato la propria civiltà invitando la mamma a prendere insieme un caffè nel bar del parco. Anzi, avrebbe volentieri portato i propri bambini, il segretario, per farli giust’appunto giocare con i bimbetti colorati di lei. A guardie e ladri, tanto per dire: “I miei le guardie, e i suoi?”.

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