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Il via lo dà sempre de Bortoli

Andrea Mercenaro

La sensazione è che Ferruccio parli sempre per primo

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Si muove per primo Ferruccio, e si ha come la sensazione che dia il via. Era già successo altre volte. Quando aveva cosparso Renzi di profumi massonici. Quando aveva invitato alla guerra contro il “maleducato di talento”, salvo precisare poi che era “privo di talento”. Parlò prima de Bortoli, di banca Etruria-massoneria, e per tutta una specie di scancasciato Stato maggiore fu quasi un segnale che contro la nuova P2 doveva riprendere la battaglia. Sarà un’impressione, figuriamoci, ma l’altro giorno di nuovo. Avendo Ferruccio stabilito che la mozione su Banca d’Italia era “eversiva”, su quell’attentato alla democrazia, pardòn, all’autonomia, si sono scatenati pensatori e padri della patria. Con diversità di accenti, certo. Ma da Napolitano a Prodi e da Letta fin su, nell’empireo del pensiero, che come sappiamo s’incarna in Fratoianni. Ne è stato travolto perfino il renzianissimo Scalfari. Ora non so. Poi Ferruccio si chiama de Bortoli, che è un pettinato vezzeggiativo. Pensate la sfiga se lo chiamavano Paolone.

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