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Repubblica, le intercettazioni e il circo mediatico

Andrea Mercenaro

Liana Milella lancia altissime grida contro il cosiddetto giro di vite che forse, ancora non è detto, non permetterà più di spiare i colloqui tra un avvocato e il proprio assistito

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Il problema non è che la Liana Milella, dalle colonne di Repubblica, lanci altissime grida contro il cosiddetto giro di vite sulle intercettazioni; o che si strappi i capelli per la blanda modifica, eventuale, a proposito della difesa della privacy dei cittadini; o che pesti i piedi per terra perché non potrà più spiare con la nonchalance di prima, ma forse, ancora non è detto, i colloqui tra un avvocato e il proprio assistito. Non è questo il problema. Il vero dramma è che non esista più un Circo Togni disposto ad offrirle un impiego all’altezza del suo rango.

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