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Quanto è rosa il film su Gianni Agnelli

Andrea Mercenaro

Dice che al Festival del cinema di Venezia presenteranno un film sull'Avvocato. L’amico dei Kennedy. Dei Kissinger. Un Giallo? Macché

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Dice che al Festival del cinema di Venezia presenteranno un film su Gianni Agnelli. Il compianto avvocato, sì, Sua Maestà l’Imprenditore. Mica quella merdaccia di Marchionne che guadagna, com’è che dicono?, cinquecento, cinquemila, cinquantamila volte un dipendente. E quello, cinque milioni di volte senza manco risanare un cazzo. Spacciandoci quel cesso di Ritmo in regime di monopolio. Un film sull’Avvocato. L’amico dei Kennedy. Dei Kissinger. Quello che durante Tangentopoli era l’unico a poter non sapere. Anzi, a dover. No, dottor Davigo? Che mandava avanti i suoi manager: scusate, eh, ma sto mettendomi l’orologio sopra il polsino. Elegante, molto elegante. Un evasore, questo non si può negare. Nascondeva un bel malloppo all’estero. Fortuna che una figliola, perciò segata, se ne accorse al triste momento della spartizione. Ora a Venezia gli fanno film. Giallo? Macché, rosa pompino. Che chissenefrega, intendiamoci. Dio quanto mi piace fare il Travaglio, però, mentre il Gad già s’affanna sullo smoking.

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