Angela Merkel (foto LaPresse)

Merkel perde in Bassa Sassonia. Ma non è un dramma

Daniel Mosseri

La Cdu superata dalla Spd. In calo anche Liberali e Verdi. La Cancelliera però non molla e continua la sua opera di mediazione per costruire il governo

Berlino. La Cdu ha perso in Bassa Sassonia. Partito in quarta con oltre dieci punti di vantaggio nei sondaggi solo tre mesi fa, il partito cristiano democratico di Angela Merkel è invece arrivato secondo (con il 33,6%), battuto a sorpresa dai socialdemocratici (36,9%) guidati ad Hannover dal riconfermato governatore uscente Stephan Weil.

 

“La nostra vittoria dimostra che l’Spd può ancora vincere le elezioni in Germania”, ha esordito Weil nel ringraziare gli elettori. Il voto in Bassa Sassonia non potrebbe essere più diverso da quello di tre settimane fa per il rinnovo del Bundestag: oltre al netto rafforzamento dell’Spd (+4,3%), lo spoglio ha messo in luce il calo di Liberali (dal 9,9 al 5,5%) e Verdi (dal 13,7 all’8,7%), ovvero dei due partiti convocati questa settimana dalla cancelliera per lavorare a un governo nero-giallo-verde (la coalizione Giamaica).

 

La performance dei tre partiti non è certo di buon auspicio e soprattutto il calo della Cdu viene interpretato dai conservatori di Cicero.de come “un colpo al prestigio” di Angela Merkel se non addirittura “il segnale che la Cdu non è più un Volkspartei”, un partito popolare votato da elettori di ceto, cultura ed età anagrafica diverse. Una lettura condivisa dalla Csu: la costola bavarese della Cdu contesta da oltre un anno la linea centrista di Merkel, chiedendo una correzione della rotta politica: “Lo abbiamo già detto dopo l’elezione federale: così non si può andare avanti”, ha dichiarato il segretario generale dei cristiano sociali bavaresi Andreas Scheuer.

 

Molto meno drammatica è l’analisi della pure conservatrice Welt, secondo cui la Cdu ha perso “ma non è certo un pollo spennato”. Al contrario, l’analisi dei flussi elettorali dimostrerebbe che il partito cristiano democratico è ancora forte e in grado di recuperare da altri partiti gran parte dei voti persi a favore di altri, “cosa che la Csu, invece, non sa fare”. L’altro dato rilevante del voto nel quarto Land più popoloso di Germania è il 6,2% ottenuto da Alternative für Deutschland: quanto basta per superare l’asticella del 5% per l’accesso nel Parlamento regionale (il quattordicesimo sui sedici della Repubblica federale) ma meno della metà del 12,6% di tre settimane fa a livello federale. D’altronde i temi dell’elezione ad Hannover erano scuola e agricoltura e non l’emergenza-profughi: essere un partito monotematico rende ma solo fino a un certo punto.
Merkel intanto non molla e da Berlino continua la sua complessa opera di mediazione fra Verdi e Liberali. Per la Cdu vale la linea del segretario generale Peter Tauber: “Si è trattato di un’elezione regionale ma noi abbiamo il compito di costruire un saldo governo federale”.

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