Il Texas brinda a Trump

Edoardo Narduzzi
Sarà Donald Trump la creazione distruttiva politica dell’anno? La possibile vittoria del tycoon fa inorridire il 99 per cento dei giornalisti europei troppo novecenteschi nelle analisi della società massificata contemporanea per cogliere la dimensione schumpeteriana del candidato repubblicano.

Sarà Donald Trump la creazione distruttiva politica dell’anno? La possibile vittoria del tycoon fa inorridire il 99 per cento dei giornalisti europei troppo novecenteschi nelle analisi della società massificata contemporanea per cogliere la dimensione schumpeteriana del candidato repubblicano. Ma Hillary Clinton perde colpi e punti nei sondaggi e ora deve anche spiegare se abbia una salute all’altezza delle sfide presidenziali.

 

Nel Texas Hill Country, il terroir vicino San Antonio dove si produce del vino originale, la passione per Trump è schiacciante. Una cantina di successo è la Becker, fondata nel 1992 e che vanta un Cabernet Sauvignon Reserve di tutto rispetto che vale ventitré dollari a bottiglia. Un bianco da provare è lo Chardonnay di una cantina storica della stessa regione: la Fall Creek Vineyards. Il millesimo del 2014 abbina aromi di fiori bianchi e di pesca bianca e costa ventidue dollari a bottiglia. Per trentadue dollari si può comprare un Tempranillo, vitigno ispanico di casa in Messico, della cantina Lewis Wines.

 

La stessa azienda produce un rosso interessante da un vitigno autoctono portoghese, il Tinta Cao, un uvaggio che si è adattato bene al clima torrido e quasi desertico del Texas meridionale. La vendemmia del 2013 costa trentotto dollari la bottiglia. In attesa del voto di novembre nei saloon di San Antonio si brinda a Trump e alla sua agenda non solo con la birra ma anche con tanto vino autoctono.

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