Il cuore franco-tedesco

Edoardo Narduzzi

 

 

    Il Daesh ha messo Angela Merkel nel mirino. I suoi kamikaze sparano, tagliano gole e si fanno esplodere nei paesi della Baviera. Il Land più ricco di Germania ma anche quello da sempre governato dalla Csu con una maggioranza assoluta, partito da subito critico con la cancelliera Angela Merkel sulla politica porte aperte a tutti gli immigrati. Alle elezioni politiche, tra circa un anno, la Merkel questa volta rischia seriamente la sconfitta e la Germania rischia di non essere più governabile da una grande coalizione tra i due grandi partiti storici. Il Daesh, del resto, ha dichiarato guerra all’Europa e al suo cuore franco-tedesco. E in guerra ai politici sono richieste capacità di leadership e una credibilità del tutto originali. Le guerre la guidano premier alla Churchill non gli Hollande.

     

    Solo il vino riserva ancora tante soddisfazioni all’asse franco tedesco. Le ultime classifiche sulle etichette più costose al mondo vedono lo schiacciante primato delle enologie dei due paesi. Tutti loro i primi dieci vini per prezzo medio di vendita nel 2016: otto francesi e due bianchi tedeschi. Primo, dall’alto dei suoi 13.086 dollari il pezzo, con un prezzo medio per bottiglia a prescindere dalla diverse annate il francese della Borgogna Domaine de la Romanee-Conti Romanee-Conti Grand Cru, Cote de Nuits. Secondo e primo dei bianchi il tedesco della Mosella Egon Muller-Scharzhof Scharzhofberger Riesling Trockenbeerenauslese, che adesso vale 8.527 dollari medi per etichetta. Più del mitico Montrachet della Cote de Beaune, il bianco re di Francia da sempre.