Sull'asteroide Bennu per indagare l'origine del Sistema Solare. Il nuovo obiettivo della Nasa

Redazione

Nel tentativo di trovare una risposta sulle origini del Sistema Solare, o almeno qualche indizio, la Nasa lancerà in orbita questa notte la sonda Osiris-Rex per una missione spaziale che durerà sette anni. L'obiettivo è quello di raggiungere l'antico asteroide Bennu, prelevare un campione di roccia e portarlo sulla Terra, dove gli scienziati lo analizzeranno in cerca dei "mattoni della vita". Questo video realizzato dal New York Times illustra dettagliatamente, ma con un linguaggio semplice, la natura della missione.

 

L'asteroide Bennu, largo circa 500 metri, si è formato contemporaneamente ai pianeti del Sistema Solare, ma, al contrario della Terra, nel corso degli ultimi 4,5 milioni di anni non ha subito sostanziali mutamenti. Testimonia dunque uno dei primi stadi della formazione del Sistema Solare e per questo gli scienziati sono fiduciosi di trovare numerosi dettagli su ciò che avvenne allora. "Come avvenne la nascita del materiale organico?" si domanda James L. Green, il direttore della divisione della scienza planetaria della Nasa. "E' questo ciò che ci emoziona di più. Ed è questo quello che vogliamo scoprire". "Le analisi dei campioni che saranno prelevati dall'asteroide Bennu ci permetteranno di capire per la prima volta quale è l'origine della materia organica che più di 4 miliardi di anni fa, cadendo sulla Terra, ha dato l'avvio alla nascita della vita sul nostro pianeta", ha spiegato John Robert Brucato, ricercatore dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) dell'Osservatorio Astrofisico di Arcetri e tra gli italiani coinvolti nella missione.

 

Il materiale raccolto dalla sonda potrebbe confermare l'ipotesi della preziosa composizione chimica dell'asteroide. Gli scienziati infatti credono che il sottosuolo possa contenere oro, platino, silicio, nichel e ferro. Ma Bennu è interessante anche per un altro motivo. Segue un'orbita regolare e passa ogni sei anni vicino alla Terra, ma il calore emanato dal Sole sta lentamente modificando il suo tragitto. Secondo alcuni scienziati, esiste una possibilità su 2700 che l'asteroide colpisca la Terra nei prossimi 200 anni. Un altro obiettivo di Osisris-Rex è appunto quello di capire come il vento solare sia capace di alterare le orbite degli asteroidi.

 

Il lancio della sonda è programmato per l'01:05 ora italiana dalla base di Cape Canaveral con un razzo Atlas 5. Nel suo ritorno, previsto per il 24 settembre 2023, Osisris-Rex espellerà una capsula contenente il materiale raccolto, che dovrebbe cadere nel deserto dello Utah, negli Stati Uniti. A guidare la sonda della Nasa ci sarà una bussola stellare italiana, realizzata da Leonardo-Finmeccanica e già usata in altre missioni spaziali europee.

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