A Ferguson continuano gli scontri: seconda notte di proteste

Redazione

La decisione di non incriminare l'agente di polizia che ad agosto sparò uccidendo il 18enne nero Michael Brown ha provocato proteste in molte città americane. Il poliziotto ha ribadito la propria versione dei fatti nella sua prima intervista sostenendo di aver svolto il proprio lavoro in modo corretto."Il motivo per cui ho la coscienza pulita è che so di aver fatto il mio lavoro nel modo giusto". Per il poliziotto però sicuramente l'episodio "rimarrà per sempre qualcosa che è accaduto" e dunque difficile da cancellare. Nel corso della lunga intervista di cui sono state diffuse in nottata alcune anticipazioni, Wilson si è detto dispiaciuto per la perdita di una vita umana ma ha ribadito di aver fatto il proprio lavoro attenendosi a quanto imparato e si è detto certo del fatto che non avrebbe potuto fare qualcosa in modo diverso.

 

A Ferguson intanto I manifestanti sono tornati nelle strade con centinaia di membri della Guardia nazionale di Stato ad assistere la polizia. Le ultime manifestazioni sono state meno caotiche e distruttive rispetto a quelle di lunedì, scoppiate dopo l'annuncio della decisione. Le forze dell'ordine hanno usato ancora gas lacrimogeni e spray al pepe, e i manifestanti hanno dato alle fiamme un'automobile della polizia e rotto dei vetri del municipio. Dopo le violenze di lunedì il governatore del Missouri Jay Nixon ha più che triplicato il numero dei soldati della Guardia nazionale inviati a Ferguson, ordinando che il numero iniziale di 700 venisse aumentato a 2.200.

 

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