Governo britannico in panne, polemiche su consigliere di Johnson

Il premier ha deciso di non scaricare il suo uomo Cummings

    Milano, 26 mag. (askanews) - Il governo britannico è in panne di fronte alle polemiche per gli spostamenti di Dominic Cummings in periodo di lockdown. Tra le conseguenze ci sono anche le dimissioni di un sottosegretario alla Salute del governo britannico, lo scozzese Douglas Ross, che ha lasciato perchè il primo ministro Boris Johnson non ha voluto licenziare il suo principale consigliere per presunta violazione delle regole dello stay at home.

    In effetti Johnson ha deciso di non scaricare Cummings per la sua decisione di guidare per 400 chilometri, sino a casa dei suoi genitori a fine di marzo, nonostante l'ordine nazionale di restare a casa. Cummings afferma di aver viaggiato in modo che la famiglia allargata potesse prendersi cura del figlio di 4 anni, nel caso in cui lui e sua moglie, entrambi con sospetta infezione da coronavirus, si fossero ammalati.

    Molti britannici sostengono che Cummings abbia preso in giro i sacrifici delle persone che hanno seguito le regole per fermare la diffusione della malattia, anche quando ciò significava stare lontano dai propri cari. Ross ha sottolineato che "la stragrande maggioranza delle persone" non era d'accordo con Cummings.

    Ma Johnson, neo padre nonchè lui stesso guarito dal Covid 19, è rimasto fermamente al fianco del suo consigliere, dicendo che Cummings "ha seguito l'istinto di ogni padre e di ogni genitore". Come anche il coordinatore dei ministri senior, Michael Gove, che ha insistito sul fatto che Cummings "non ha infranto la legge. Non ha infranto le regole. Ha cercato di proteggere la sua famiglia".

    A cura di Askanews