Conte replica: "gli alleati sapevano degli aiuti russi"

Dopo intervista Esper, la polemica continua

    Milano, 5 mag. (askanews) - "L'Italia non ha cambiato politica estera. Gli alleati sapevano degli aiuti russi". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte replica, dopo che ieri un'intervista alla Stampa il segretario alla Difesa Usa, Mark Esper, aveva messo in guardia Roma dai tentativi di Russia e Cina di far avanzare i propri interessi approfittando della crisi legata al Covid 19.

    Conte poi aggiunge che tra gli aiuti ricevuti, c'è un memorandum di sostegno all'Italia firmato dal Presidente Usa per un valore di 100 milioni di dollari. E poi, se addirittura Donald Trump non ha avuto nulla da obiettare in una telefonata diretta tra Casa Bianca e Palazzo Chigi, perché caricare di significati particolari l intervista a un ministro?

    Il quotidiano La Stampa sin dall'inizio ha cavalcato la polemica sugli aiuti russi all'Italia, concordati tra Conte e il leader del Cremlino Vladimir Putin, lasciando intendere che con questa missione avremmo spalancato le porte alle spie russe.

    In un'intervista con askanews il console russo a Milano, uomo sul campo della diplomazia di Mosca in questa operazione, aveva commentato:

    "Io personalmente ho apprezzato molto i commenti che sono arrivati sulle pagine del Consolato sui social che prendono in giro certi giornalisti che accennano alle spie russe che stanno scovando le informazioni top secret sotto i materassi degli anziani delle RSA nella bergamasca. Non si deve mai cercare un gatto nero nella stanza buia, specialmente se non c è alcun gatto in questa stanza".

    A cura di Askanews