Il gelato Haagen-Dazs punta ai millennial per crescere in Italia

La sfida di un prodotto industriale nella patria dell'artigianale

    Milano, 16 lug. (askanews) - L'Italia è la patria del gelato artigianale. Con le sue 10mila gelaterie (dati Cna) il comparto quest'anno veleggia verso i 3 miliardi di fatturato. In questo contesto è una bella sfida per il gelato industriale ritagliarsi i propri spazi, specie se punta al segmento di fascia alta. Come nel caso di Haagen-Dazs, il gelato nato negli anni 60 a New York e presente in Italia da inizio anni 90. Proprio per allargare la platea e conquistare il palato dei millennials, Haagen-Dazs si è rifatto il look, come ci racconta Rossella Guidobono, marketing director di Eurofood, che dal 2015 lo distribuisce sul mercato italiano."Ci siamo rinnovati per renderci più moderni e contemporanei e per parlare un pochino più da vicino ai millennials che sono una parte importante del nostro target con un loro linguaggio di comunicazione. Quindi abbiamo interpretato ciascun gusto in una maniera completamente diversa coinvolgendo un pool di artisti che hanno assaggiato vissuto il prodotto e ne è scaturito un nuovo mondo"

    I nuovi packaging sono stati personalizzati da 13 designer internazionali che hanno dato vita a 46 pattern diversi, uno per ogni gusto di gelato distribuito nel mondo, otto dei quali disponibili in Italia. Una mossa che punta a consolidare il proprio posizionamento nel mercato locale, dove nel 2018 il marchio ha registrato un +14,4% a fronte di un andamento sostanzialmente flat nella grande distribuzione.

    "Stiamo continuando a costruire la categoria del premium e del super premium - ha spiegato Guidobono - e lo stiamo facendo andando ad attrarre nuovi consumatori e lo stiamo facendo rimanendo fedeli a noi stessi che è la cosa più difficile perchè alla fine Haagen-Dazs ha sempre avuto un packaging iconico per cui andarlo a trasformare senza stravolgerlo non era impresa facile".

    Quest'anno tra le novità c'è anche un nuovo gusto, il brownie macchiato, che sposa la passione italiana per il caffè a un dolce tipicamente americano come il brownie. Un tassello in più nella strategia di crescita nel nostro Paese:

    "Il mercato italiano per Haagen-Dazs rappresenta una sfida e un pianeta da conquistare, per questo è stato uno degli ultimi paesi dove General Mills ha investito - ha aggiunto - Abbiamo provato a trasferire i valori che ci sono dietro il brand anche ai consumatori italiani esperti di gelato e che per questo hanno saputo riconoscere la qualità che c'è dentro a questo prodotto".

    Negli ultimi anni per Haagen-Dazs, la cui produzione per il mercato italiano arriva dal sito produttivo nel nord della Francia, la concorrenza si è fatta sempre più serrata, con l'arrivo di nuovi operatori nella fascia premium:

    "Puntiamo a rafforzare la nostra quota ma a rafforzare anche la nostra distintività - ha detto - Haagen-Dazs è stato il primo a entrare nella Gdo e a presidiare questo segmento premium e super premium mantenendo fede al suo Dna: è un gelato industriale ma la ricerca degli ingredienti è quella di un gelato artigianale".

    In questo senso, Haagen-Dazs, che dopo l'arrivo in Italia con Blockbuster, alla fine degli anni 90 è sbarcato nella Gdo, segue una politica distributiva corente con il suo posizionamento di mercato: "E' una distribuzione selettiva, con un posizionamento alto per cui dobbiamo avere un consumatore disposto ad acquistarlo - ha proseguito - ma soprattuto che riconosce la qualità che c'è nel prodotto e lo fa per l'esperienza che il gelato sa dare. E devo dire che l'allargamento distributivo che abbiamo avuto negli ultimi due anni è una risposta a questo vuol dire che ci stanno credendo".

    A cura di Askanews