Sostenibilità: bioplastiche come carta, degradano senza inquinare

Presentati i risultati di tre ricerche sul Mater Bi

    Milano, 4 lug. (askanews) - Per contenere la piaga del marine litter, le plastiche di origine vegetale ottenute grazie al brevetto italiano di Mater Bi possono portare senza dubbio dei vantaggi concreti: i tempi di degradazione di questo tipo di plastica sono infatti equiparabili a quelli della carta. Un dato importante che non deve però fornire alibi alla prosecuzione di comportamenti scorretti. E' quanto è emerso dai dati di tre ricerche curate dall'università di Siena e dall'istituto tedesco Hydra Marine Sciences che hanno messo a confronto, tra l'altro, il comportamento del Mater Bi con quello della cellulosa.

    "Il Mater B si comporta come la carta sia per quanto riguarda i tempi sia per i livelli di biodegradazione - ha spiegato Francesco Degli Innocenti direttore ecologia dei prodotti di Novamont - Quindi possiamo considerare il Mater Bi come unmateriale ibrido: da una parte è plastica, perché ha le caratteristiche per esemio di resistenza delle plastiche, ma ha caratteristiche di biodegradabilità simili alla cellulosae alla carta".

    Le bioplastiche che per incuria dovessero finire in mare, quindi, limitano all'ecosistema il danno sia perché non evidenziano problemi di ecotossicità sia perché non emettono le famigerate micro e nanoplastiche che finiscono nella catena alimentare degli organismi marini, come spiega Silvia Casini, professore aggregato di Ecologia ed Ecotossicologia Università di Siena. "In questi esperimenti abbiamo visto che non abbiamo più presenza di materiale, che è completamente disintegrato - dice - e quindi rispetto alle notizie sulleplastiche tradizionali lo scenario cambia molto".

    Gli stessi autori delle ricerche però avvertono: questi risultati non devono in alcun modo far ridurre l'attenzione alla corretta raccolta differenziata dei rifiuti.

    Riuso e riciclo sono le uniche vie per affrontare in modo efficace la piaga mondiale del marine litter. "Di questi risultati non vogliamo assolutamente farne uso di comunicazione commerciale - ribadisce Degli Innocenti - Sono dati che servono a completere le informazioni e il profilo ambientalale dei nostri prodotti in modo da sapere il comportamento nelle diverse condizioni. Ma assolutamente no per una sorta di bollino che tranquillizzi chi butta i rifiuti dal finestrino: sarebbe controproducente".

    A cura di Askanews