Greenpeace porta il "mostro" alla fabbrica Nestlé-San Pellegrino

Attivisti incatenati chiedono lo stop della plastica usa e getta

    Roma, 16 apr. (askanews) - Blitz di Greenpeace alla fabbrica di imbottigliamento di Nestlé/San Pellegrino a Ruspino, in provincia di Bergamo. Alcuni attivisti si sono incatenati all'ingresso con accanto dei bidoni etichettati con il famoso brand di acqua in bottiglia, altri invece si sono arrampicati sui silos per srotolare due grandi striscioni: uno con scritto "Nestlé, Basta Plastica Usa e Getta" e l altro raffigurante il "Plastic Monster", il mostro simbolico del danno inestimabile che la produzione indiscriminata di plastica produce al Pianeta.

    L iniziativa si inquadra nella giornata globale di azioni condotte da Greenpeace, e dalle altre organizzazioni della coalizione Break Free From Plastic, presso il quartiere generale della multinazionale a Vevey, in Svizzera, e presso gli uffici e siti produttivi di Nestlé in Slovenia, Kenya, Germania e Filippine.

    "Mentre i mari soffocano, Nestlé continua a fare enormi profitti inondando il mercato globale con enormi quantitativi di plastica usa e getta - ha dichiarato Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia - Lo scorso anno la multinazionale sosteneva di prendere sul serio il problema e, invece, ha prodotto 1,7 milioni di tonnellate di plastica, il 13 per cento in più rispetto al 2017" .

    Lo scorso anno le operazioni di pulizia e catalogazione dei rifiuti lungo i litorali, condotte in 42 nazioni di 6 continenti, hanno identificato Nestlé come uno dei tre marchi più inquinanti a causa dei suoi imballaggi di plastica. Risultati analoghi sono stati riscontrati da Greenpeace Italia con Plastic Radar, che ha raccolto le segnalazioni fotografiche dei cittadini sulla presenza dei rifiuti sulle spiagge della nostra penisola. Anche in questo caso Nestlé è risultata tra le aziende più segnalate con i marchi Acqua Vera, Levissima, Motta e San Pellegrino.

    Greenpeace nei mesi scorsi ha lanciato una petizione, sottoscritta da più di tre milioni di persone in tutto il mondo, con cui chiede ai grandi marchi come Nestlè di pubblicare dati chiari su quanta plastica immettono sul mercato ogni anno e di proporre piani d'azione concreti, con scadenze e obiettivi ambiziosi, per ridurre la produzione di plastica e investire in sistemi di consegna alternativi.

    A cura di Askanews