Sociale, sostenibilità e cultura: la via di Intesa Sanpaolo

La banca fa un bilancio del primo anno del Piano d'impresa

    Milano (askanews) - La crescita sociale e culturale come strumento vincente: a un anno dall'annuncio del Piano di Impresa 2018-2021, molto focalizzato su questi temi, Intesa Sanpaolo ha organizzato un convegno a Milano per fare il punto sui primi risultati. Carlo Messina, Consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo:

    "Oggi abbiamo fatto la dimostrazione - ha spiegato ai cronisti - di quella che è la capacità della banca di essere vicina alle persone in povertà, alle persone che hanno bisogno di sostegno al credito come gli studenti, alle persone che operano nel settore dell'economia circolare e a tutti quelli che operano nel mondo della cultura".

    Una prospettiva che, come ha sottolineato il presidente della banca, Gian Maria Gros-Pietro, è ampia e riguarda la sostenibilità ai massimi livelli.

    "Il Piano 2018-2021 - ha detto Gros-Pietro - prevede che Intesa Sanpaolo diventi una banca d'impatto, cioè una banca capace di avere un impatto positivo sulla società in cui opera. Questo vuol dire muoversi in direzione di un'economia più sostenibile, che abbia minori effetti negativi, per esempio dal punto di vista del riscaldamento climatico, ma anche dal punto di vista dell'esaurimento delle risorse del pianeta".

    Il convegno milanese, al quale ha preso parte anche Bob Kapito, presidente di BlackRock, principale investitore privato al mondo, è stata anche l'occasione per illustrare i progetti rivolti ai giovani: dalla collaborazione con Generation, iniziativa globale non profit creata da McKinsey and Company per contribuire a ridurre il fenomeno della disoccupazione giovanile e che porterà a formare 5mila ragazzi al mondo del lavoro, fino all'erogazione di credito a categorie che normalmente ne hanno minore accesso, tra i quali anche gli studenti universitari, cui è rivolto il prestito accessibile e senza garanzie "Per Merito", presentatoci da Marco Morganti, responsabile Direzione Impact di Intesa Sanpaolo.

    "Vuol dire - ha detto - investire sulla parte di popolazione che allo stesso tempo ha la massima capacità e il massimo patrimonio intellettuale, e dall'altra parte la minore condizione di bancabilità. Quindi se l'approccio bancario tradizionale li esclude dal credito, è arrivato il momento di fare qualcosa di segno opposto, ed è quello che andiamo facendo".

    Un altro punto al centro delle discussioni è stato quello dello sviluppo del Mezzogiorno, attraverso le sue imprese e i suoi centri d'eccellenza. Su questo tema ha preso la parola anche il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che ha sostenuto la necessità di rilanciare gli investimenti pubblici nel Sud.

    "Si parla molto della questione meridionale, che non è mai diventata la questione italiana, e fino a qualche anno fa era la questione dei meridionali. O noi affrontiamo la questione degli italiani - ha detto Boccia dal palco - di un'Italia competitiva a tutti i livelli, altrimenti avremo sempre divari e questi divari comporteranno sempre più disagi nella società civile italiana e sempre più problemi al mondo economico italiano che non risolveremo mai".

    Nel grande scenario del sociale, si inseriscono ovviamente anche gli investimenti in cultura, ben rappresentati dalle Gallerie d'Italia e dal lavoro di Michele Coppola, direttore Arte, cultura e beni storici della banca, che ci ha parlato di come andare oltre le normali attività espositive.

    "Credo che il passaggio successivo - ci ha spiegato - sia il diventare un attore che aiuti il sistema pubblico italiano che si occupa di arte e cultura a essere sempre più efficiente e capace di diffondere la conoscenza del grande patrimonio artistico italiano, e quindi anche una logica di competenza e di mecenatismo delle competenze. In questa logica le Gallerie d'Italia possono diventare un luogo che insieme ad altre istituzioni può occuparsi di accorciare quella distanza tra il mondo dell'arte e la cultura e le sue professioni".

    "Noi riteniamo - ha concluso Carlo Messina - che l'investimento in questo settore sia nell'interesse del Paese, della banca e della sua identità, e continuiamo e continueremo a investire in misura significativa".

    A cura di Askanews