Così Bertolucci parlava della sua città. Parma piange il regista

L'intervista in occasione della laurea honoris causa

    Roma, (askanews) - Bernardo Bertolucci, scomparso a Roma a 77 anni, in un'intervista realizzata dal Centro Video del Comune di Parma (condivisa sul profilo Facebook del Comune) in occasione della laurea honoris causa in Storia e critica delle arti e dello spettacolo nel 2014, conferitagli dall'università di Parma, parlava della sua città e della necessità di rivitalizzarne la cultura.

    "Erano circa deci anni che non tornavo a Parma - diceva il regista - mi chiedevo in questa bellissima occasione, della laurea che l'ateneo di Parma vuole riconoscermi, al Teatro Regio, quello che è cambiato e quello che è rimasto. Io ho girato qui nel 64 'Prima della rivoluzione', nella Parma di 50 anni e la sensazione è quella di un cambiamento senza traumi, anche se forse mi sbaglio... Ho un ricordo del Teatro Regio, come un luogo pieno di genio, con Verdi e il melodramma, di cui io ancora forse sento gli echi. Bisognerebbe che questa amministrazione riflettesse un po' sul destino di questo teatro, prezioso e prestigioso, e che il sindaco fosse sensibile a un discorso di cultura nobile; credo che sia importante ridare vita al Teatro Regio e alla cultura di questa città..., per il resto vedremo quando tornerò tra dieci anni".

    Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha ricordato così il regista scomparso: "Oggi diamo l'addio a uno dei più grandi Maestri del cinema italiano, il regista che ha fatto di Parma, la sua città, un capolavoro. Con Bertolucci si spegne una voce unica del cinema e della cultura italiana, una personalità profonda che ha saputo rappresentare nei suoi film l'essenza dello spirito umano. Era molto legato alla sua città che lo ha celebrato più volte con eventi culturali conferendogli il Premio Sant'Ilario con medaglia d'oro nel '91 e la laurea honoris causa nel 2014. E' stato uno dei componenti fondamentali del Comitato scientifico Parma 2020 che ha portato alla proclamazione di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020. Ho avuto modo di conoscerlo personalmente e di approfondire anche progetti culturali per la nostra città e la sua visione è stata illuminante. Con lui se ne va una pagina della storia di Parma ma che rimarrà nel cuore di tutti, sono vicino alla famiglia e ci stringiamo al loro dolore".

    A cura di Askanews