Il centro di Roma si trasforma con la modernità di Daniel Buren

Installazione -facciata di quello che sarà un hotel a 5 stelle

    Roma, 9 nov. (askanews) - Sarà un'opera coloratissima nel cuore di Roma per un hotel a cinque stelle: è l'installazione che l'artista francese Daniel Buren ha ideato per Palazzo De Angelis, edificio art déco stretto fra via del Corso e Fontana di Trevi, ricco di magnifici dettagli.

    L'immensa struttura a pannelli colorati andrà a coprire questo muro cieco, mai finito, nel palazzo che l'architetto Giulio De Angelis costruì a via delle Muratte per il primo proprietario, Maffeo Barberini Colonna di Sciarra. L'hotel boutique sarà il primo a Roma della catena Iberostar; fervono i lavori per trasformare il palazzo all'interno, e potrebbe essere finito - burocrazia permettendo - entro l'estate 2019 secondo l'attuale proprietario, l'immobiliarista Salvatore Leggiero.

    "Roma è già modernissima, e la prova è che siamo qua a fare una cosa di arte ultracontemporanea. Senz'altro dobbiamo imparare noi italiani a custodire e valorizzare la nostra memoria storica ma anche ad andare avanti e questo è uno sforzo che insieme a una squadra di lavoro nutritissima stiamo facendo; dimostrare che Roma va avanti. Dare un messaggio molto positivo".

    Daniel Buren dagli anni Ottanta è passato dalla pittura alle installazioni coloratissime. Questo progetto è una grande sfida anche per le dimensioni, circa 370 metri quadri. Pannelli grigliati a incastro che creano effetti diversi a seconda delle ore del giorno.

    "Sarebbe presuntuoso da parte mia dire che voglio modernizzare Roma con un solo lavoro. Mi hanno chiesto di animare questo muro cieco e senza grande interesse. Ho scelto di lavorare sulla trasparenza, come un'immensa vetrata, sui colori e la luminosità. Di giorno sarà il sole a mostrare i colori, la notte sarà la luce che passa fra il pannello e la griglia".

    Assenti alla conferenza stampa di presentazione le figure istituzionali, anche se con il rammarico da parte del vicesindaco Luca Bergamo che era previsto. Ma secondo Leggieri la collaborazione con il Comune c'è. E il bollino sulla modernità a Fontana di Trevi lo mette il sovrintendente speciale di Roma Francesco Prosperetti, spiegando che questo progetto di rottura nasce proprio dal suo rifiuto di intervenire sul muro di De Angelis mettendo finestre moderne in stile:

    "Noi abbiamo detto no a questa soluzione e abbiamo preferito una soluzione contemporanea".

    A cura di Askanews