Spazio, il premier Conte parla con Trump di voli suborbitali

Collaborazione per aerei superveloci: Roma-New York in 1,5 ore

    Washington (askanews) - "Confido nella possibilità di incrementare i rapporti con gli Usa nel campo dei programmi spaziali e aerospaziali".

    Ha parlato anche di Spazio il premier Giuseppe Conte, ospite del presidente statunitense Donald Trump alla Casa Bianca. Tra i diversi temi al centro del colloquio, infatti, anche le relazioni bilaterali tra Roma e Washington, legate alla Space economy in particolare per quanto riguarda lo sviluppo dei futuri spazioplani.

    "Abbiamo già una partnership tra Agenzia Spaziale Italiana e Nasa - ha continuato Conte - e speriamo di poter coniugare le nostre tecnologie in modo da poter lanciare nuovi aerei che, attraversando l'atmosfera, potranno collegare Italia e Usa in un'ora e mezza".

    Quello degli spazioplani è un programma al quale sta lavorando anche l'astronauta italiano Roberto Vittori, generale pilota sperimentatore dell'Aeronautica Militare. Così ne aveva parlato ai microfoni di askanews.

    "Passare dal mondo aeronautico a quello aerospaziale - aveva detto - significa avere dei spazioplani, cioè aeroplani con capacità migliorate che potranno portarci da Roma a New York in un'ora e mezza forse. Cambierà completamente il modo nostro di concepire le distanze terrestri, al contempo continueremo con l'esplorazione spaziale. Asi ed Esa continueranno verso Luna, Marte, asteroidi, queste saranno le prossime frontiere del futuro".

    Ad oggi la collaborazione nel settore aerospaziale tra il nostro Paese e gli Stati Uniti avviene a molteplici livelli. Esiste innanzitutto un accordo tra l'Agenzia spaziale italiana e la Nasa che dal 1991 prevede opportunità di volo per gli astronauti italiani come contropartita alla messa a disposizione di 3 moduli logistici Mplm (Multi Purpose Logistic Module), usati con gli Space Shuttle per trasportare rifornimenti sull'Iss, uno dei quali ora è ancorato alla Stazione in maniera permanente come modulo di stivaggio.

    Inoltre l'industria aerospaziale italiana è all'avanguardia e aziende come Leonardo o la controllata Thales Alenia Space, ad esempio, non solo hanno costruito oltre il 50% dei moduli che costituiscono il volume abitabile della Stazione spaziale internazionale, ma forniscono continuamente all'agenzia spaziale americana satelliti o componenti fondamentali per l'esplorazione spaziale e il monitoraggio del pianeta.

    A cura di Askanews