La missione italiana per ricostruire l'arte distrutta dall'Isis

Vicino l'accordo con l'Iraq per siti di Nimrud e Torre di Babele

    Roma, (askanews) - Restaurare e valorizzare due siti di grande valore archeologico in Iraq: un settore dell'antica città assira di Nimrud, parzialmente distrutta dalla furia iconoclasta dell'Isis nel 2015, e il sito di Dur Kurigalzu (l'odierna Aqar Quf), residenza reale degli ultimi re Cassiti, dove i primi scopritori ritennero fossero i resti della biblica Torre di Babele.

    E' l'obiettivo di un'intesa che l'Italia sta negoziando con il governo iracheno, tramite l'ambasciatore a Baghdad Bruno Antonio Pasquino e l'associazione "Incontro di Civiltà" dell'ex ministro dei Beni culturali Francesco Rutelli. Il Ministero della Cultura di Baghdad si è mostrato molto favorevole e l'accordo con l'Iraq, le cui trattative sono avanzate, potrebbe essere firmato entro l'estate. La campagna di restauri - organizzata con il supporto economico della "Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo" e dell'equipe dell'archeologo Paolo Matthiae, che ha diretto gli scavi a Ebla - potrebbe così partire già entro la fine del 2018. L'accordo prevede anche la riconsegna a Baghdad del Toro androcefalo di Nimrud, una ricostruzione della statua distrutta dai terroristi islamici già esposta davanti alla sede dell'UNESCO a Parigi e al Colosseo.

    L'annuncio è stato dato nel corso della conferenza "La campagna per salvare, restaurare e ricostruire il patrimonio culturale ferito", organizzata dalla "Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo" e dall'associazione "Incontro di Civiltà" nel solco delle iniziative di sensibilizzazione della comunità internazionale per la ricostruzione dell'arte polverizzata dall'Isis, già realizzate, in sinergia, dalle due istituzioni negli ultimi anni.

    Per il presidente della "Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo", Emmanuele Francesco Maria Emanuele, l'Italia "deve dare la testimonianza dell'attenzione costante alla difesa, non soltanto del patrimonio, sicuramente universale, che è un simbolo della civiltà, che è divenuta e può continuare a perpetuarsi, ma anche perchè noi italiani abbiamo una storia assolutamente incomparabile di meraviglie che dobbiamo in qualche modo contribuire a tutelare. Noi siamo stati fin dal primo momento i sostenitori fondamentali di questa iniziativa. Contiamo anche concretamente nella seconda fase, la più importante, quella della ricostruzione, di essere anche lì i protagonisti", ha concluso.

    A cura di Askanews