Una fogliata di libri

Fame d'aria 

Giuseppe Fantasia

Daniele Mencarelli edito da Mondadori (180 pp., 19 euro)

"Pietro vive di momenti, una doppia vita che spazia tra l’inesorabilità della realtà e l’evanescenza del sogno. E’ sposato con Bianca, ma il tempo, tra loro, “è passato come una fucilata”. Il momento esatto in cui si sono conosciuti sulla spiaggia di Marina di Ginosa – quando non sapevano nulla o quasi dell’amore che all’inizio (non) è sempre un fulmine – è un ricordo lontano. Quel giorno c’era il sole, ma oggi che la sta raggiungendo a bordo di una Golf, ha i capelli più radi e la barba ingrigita come il cielo, pronto a esplodere con un forte temporale. Ha accanto il figlio diciottenne Jacopo che ha gli stessi lineamenti della madre, ma la sua è una bellezza che inganna, perché ha un’andatura da sonnambulo. Si accarezza sempre la coscia facendo su e giù con le dita, un gesto meccanico che ha lasciato il segno sui pantaloni, la firma della sua malattia. “E’ come un vuoto, un corpo vuoto dondolante” – scrive Daniele Mencarelli in questo suo nuovo libro crudo e terapeutico con cui continua a tessere quel fil rouge iniziato con la trilogia La casa degli sguardi, Tutto chiede salvezza (Premio Strega Giovani e serie Netflix) e Sempre tornare, tutti pubblicati da Mondadori.

 

Quell’angelo caduto “non è niente” e il suo è un vivere in silenzio di cui bisogna prendersi cura di continuo. L’odio è spuntato come unica risposta, ma poi è tramontato lasciando il posto al dolore e al disamore, soprattutto per sé stesso. La macchina si ferma, arriva il meccanico Oliviero che con i suoi occhi verdi rincorre nomi, cifre e parole mai sentite come “autismo”, cercando di ca(r)pirne il significato, e con lui arriva (forse) la possibilità di respirare un’aria nuova di cui tanti hanno fame, molti genitori come Pietro e Bianca che sono vittime involontarie di una condizione non voluta, ma capitata, ricordandosi che la fantasia viene e va via. Il paesino di Sant’Anna del Sannio, la pensione ferma agli anni 70 che li ospita con Agata, Gaia, potrebbero essere per Pietro l’ossigeno di cui ha bisogno, ma il vento a volte non soffia come vorremmo. Avrebbe voluto un figlio “normale”, si ripete spesso tra sé, ma “lo Scrondo” – lo chiama così in ricordo di un personaggio televisivo di dubbio gusto – “lo strano”, non si muove né parla, c’ è ma è come se non ci fosse. Se è vero che nulla è veramente nostro di quello che ci vive dentro, è anche vero che ciò che è fuori, a volte, non è come vorremmo che fosse. C’è chi non può e combatte da solo, i dimenticati andati giù senza poter risalire. Questo libro gli tende la mano ed è un aiuto e una carezza per tutti loro.  

   

Daniele Mencarelli
Fame d’aria
Mondadori, 180 pp., 19 euro

Di più su questi argomenti: