una fogliata di libri

Per ogni parola perduta

Francesco Musolino

La recensione del libro di Benedetta Cibrario, Mondadori, 360 pp., 20 euro

Per ogni parola perduta, il nuovo romanzo di Benedetta Cibrario, è la storia di vite unite dal filo di seta di quella mongolfiera che nel 1784 si è staccata dal suolo di Chambéry, in Savoia, per un unico volo. A bordo c’erano Xavier de Maistre e il suo amico Louis Brun e, celato in una tasca del pallone, un biglietto d’amore firmato da Anne-Hélène.

 

A Parigi, il facoltoso collezionista Edmund Payne si aggiudica una mongolfiera del Settecento, tramandata da generazioni dalla famiglia Laffay. Dopo la morte del compagno, Payne si dedica esclusivamente all’idea di allestire un museo del volo, una documentazione dell’ideale di libertà dell’uomo, di cui la mongolfiera dovrebbe essere il pezzo più importante. Ma la seta del pallone, strappata in più punti, dev’essere restaurata, chiamando in causa Sofia, una restauratrice italiana di tessuti che piange la perdita del marito, Nicola Obreskov, uno storico che aveva lungamente lavorato sulla diaspora dei russi in Italia fra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento.

 

Sofia vorrebbe pubblicare gli scritti del marito e in tal senso, accetterà l’offerta di mutuo soccorso di Edmund: così facendo, prima si adopera per ricucire gli strappi della mongolfiera – metafora delle ferite del suo animo – e successivamente andrà in cerca della storia avventurosa di Xavier de Maistre, il costruttore della mongolfiera per quell’unico volo, sepolto dall’oblio della memoria.

 

Sofia esce dal proprio bozzolo, cambia prospettiva e inizia ad appassionarsi, ricostruendo le vicende di un uomo dimenticato, recandosi a Chambéry, luogo natale di de Maistre, una cittadina antica, fatta di vicoli che si intrecciano e portoni che nascondono piazze. E proprio qui incontra Pauline Chabod, tenace proprietaria di una libreria antiquaria, segnata dalla frantumazione della sua famiglia.

 

Il Conte Joseph Marie de Maistre fu un celebre diplomatico reazionario francese; suo fratello Xavier fu pittore e generale dell’esercito russo durante le guerre napoleoniche, nonché autore del Viaggio intorno alla mia camera. Diversissimi per indole, Cibrario ne racconta il legame strettissimo, spingendosi a ritroso, sulle orme di Xavier sino a San Pietroburgo, ritrovando un filo che lega Sofia al suo amato Nicola e chiudendo idealmente un cerchio d’amore, perdita, lutto e rinascita, con la certezza che “per ogni parola perduta sorgeranno mille discorsi”. 

  

Per ogni parola perduta
Benedetta Cibrario,
Mondadori, 360 pp., 20 euro

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