UNA FOGLIATA DI LIBRI

Gli anni di Bruno

Enrico Cicchetti

La recensione del libro di Emidio Clementi, Playground, 160 pp., 16 euro

Nazareno, Sonia e Bruno. Lui, lei e l’altro, dove l’altro è loro figlio, prima bambino impacciato e poi adolescente inintelligibile. Gigantesco rebus irrisolto per i suoi, che lo scrutano, alla ricerca di indizi che lo ricolleghino al loro passato e alle loro esperienze. Sono i protagonisti di questa cronaca familiare e circolare – di figli che diventano genitori – che è anche un’avventura del quotidiano, spesso misteriosa, fatta di dubbi, ricordi, slanci e dolori.
 
“Esistono persone pavide e altre coraggiose o invece ognuno di noi ha una zona indifesa, dove la paura alligna? Da lì è nato il racconto di un figlio terrorizzato dalle capriole. Ci ho messo in mezzo un padre che lo osserva durante un saggio di ginnastica e una madre lontana. E’ finita che mi sono affezionato a quella famiglia e l’ho seguita negli anni”. Emidio Clementi, per tutti Mimì, fondatore e voce e basso dei Massimo Volume, riassume così al Foglio l’origine del suo ultimo libro, Gli anni di Bruno. E’ un altro tassello di quell’affresco di storie minime e vibranti che sono da sempre la cifra di Clementi, sia che indossi gli abiti da (post) rocker sia che porti quelli dello scrittore. 
 
Nazareno è uno che non riesce a dire di no a un imbroglione che lo sta raggirando, anche se si è accorto della truffa. Uno che piuttosto preferisce tenersi una giacca fuori misura e fuori tempo massimo, nascosta in un armadio. Souvenir di un’umiliazione. Sonia è una che invece di scavalcare di notte il muro della piscina comunale e tuffarsi, rimane a guardare da dietro le grate gli amici divertirsi, “troppo spaventata dall’altezza del cancello e dal rischio di essere colta in flagrante”. Si sono conosciuti un’estate in Sardegna e si sono amati proprio sulla base del rifiuto di tuffarsi, della decisione di rimanere a riva a guardare, destinati a fondali bassi.

 

L’apatia non li ha mai spaventati. Semmai il contrario”. Ora, però, sono diventati anche i genitori di Bruno, e ne osservano con stupore, e a volte paura, la crescita, cogliendone assonanze o stonature con le proprie infanzie e con le proprie giovinezze, sempre pronti a chiedersi se i comportamenti del figlio abbiano un rapporto con le loro abitudini e con le loro sconfitte, oppure costretti a registrare increduli la nascita e il consolidarsi di una personalità autonoma. La paura non si trasmette nei geni. L’imprevisto non si può evitare. E nell’enigma di un figlio si può cercare se stessi, i propri limiti e difetti, e scoprire invece qualcosa di diverso, nuovo e sconosciuto. 

 

Gli anni di Bruno
Emidio Clementi
Playground, 160 pp., 16 euro

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  • Enrico Cicchetti
  • Nato nelle terre di Virgilio in un afoso settembre del 1987, cerca refrigerio in quelle di Enea. Al Foglio dal 2016. Su Twitter è @e_cicchetti