Una fogliata di libri

Filosofia del graphic design

Gaia Montanaro

La recensione del libro a cura di Riccardo Falcinelli Einaudi, 380 pp., 29 euro

Non esiste una pratica che non comporti una teoria. Eppure non tutte le attività prevedono una filosofia, cioè una riflessione essenziale o morale sull’attività in sé”. E’ da questo assunto programmatico che Riccardo Falcinelli parte per realizzare una corposa antologia composta da quaranta testi, molti dei quali fino a ora inediti in Italia, per provare – pionieristicamente – a fare ordine nel mondo della grafica editoriale, raccontandolo nei suoi snodi fondamentali. Si ragiona sulla nascita del mestiere di grafico – che in qualche modo determina la sua esistenza e codificazione come professionalità – e di come esso vada di pari passo con l’evoluzione industriale e con il distacco tra mansioni puramente tecniche e quelle che contengono una componente ideativa. Si riflette sui criteri di inclusione all’interno dell’ambito del graphic design, di quando si sia cominciato a leggere e scrivere di grafica, a sviluppare su di essa un discorso critico (“forse il graphic design come idea esiste da quando si scrive di graphic design” ovvero dare un nome alle cose ne sancisce l’esistenza e le racchiude in un perimetro di riconoscibilità). “Per valutare (e capire) un lavoro di grafica bisogna conoscere il funzionamento, la committenza e gli scopi. Altrimenti non si vede nulla”. E molti dei testi che Falcinelli propone mettono a tema questi aspetti, suggeriscono delle modalità di visione, affrontano prospetticamente problemi e soluzioni. Questo avviene sempre a partire da delle domande che sembrano via via rilanciare i canoni fino a quel momento enucleati, permettendo di andare sempre più in profondità di una questione che da formale diventa sostanziale. “Ciascun testo selezionato in questo libro rivela, attraverso il discorso sulla grafica, una visione del mondo o un modo di sentire la vita. Non si tratta perciò di saggi tecnici o critici, ma di poetiche, proponimenti, previsioni, manifesti, dichiarazioni di intenti, proclami e pure, perché no, di chiamate alle armi”. Le visioni che si giustappongono sono ricchissime e grazie all’abilità di Falcinelli di tracciare un fil rouge risultano tutte accessibili e inanellate tra loro (ciascuno troverà il “discorso grafico” che sente più prossimo, qui si propende per “La messa in pagina di opere drammaturgiche” di Massin e “La grafica è scrittura” di Giovanni Lussu). “La cultura è un processo e non un insieme di fatti; e a consolidare una disciplina intervengono regole d’ingaggio complesse tra i soggetti più diversi”. Falcinelli tiene insieme questa complessità, ne padroneggia il sinfonismo e la restituisce. Risolta e allo stesso tempo portatrice di nuove domande. 


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a cura di Riccardo Falcinelli
Filosofia del graphic design
Einaudi, 380 pp., 29 euro

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