Una fogliata di libri

Casa, dalla collana “Voci” di Treccani Libri

Alessandro Mantovani

La recensione del libro di Aa. Vv., Casa, Treccani Libri, 192 pp., 10 euro

La collana “Voci” di Treccani Libri nasce dall’intenzione dell’Istituto di declinare il proprio patrimonio culturale in formati più agili, nel tentativo di fornire approfondimenti utili al dibattito culturale contemporaneo.
Tra questi volumi, l’ultimo, intitolato Casa, è in buona sostanza il carotaggio dell’omonima voce scritta per l’edizione del 1931 dell’Enciclopedia Treccani da una squadra di storici dell’arte, architetti e urbanisti. Alle soglie della contemporaneità industriale, la voce testimonia l’esigenza da parte dei suoi autori di fornire una prospettiva storica a cui raccordare i mutamenti dell’epoca che attraversano. Così, se i primi capitoli sono dedicati alla disamina dello stato e dell’architettura delle case egizie, etrusche, greche e romane, il resto del testo ospita un’analisi dell’abitare contemporaneo, affrontato in una prospettiva poliedrica che va dagli aspetti pragmatici (come igiene e costi) a quelli antropologici.

Come spiega il critico Luca Molinari nell’introduzione al volume, questa voce sulla casa ci restituisce in particolar modo l’esigenza di creare un discorso attorno al tema stesso, dal momento che per noi, ancora più che per gli autori dell’Enciclopedia, parlare di casa è diventato fondamentale ben oltre i dibattiti architettonici ed estetici del Novecento: “Il tema non è più la casa all’italiana, ma la casa in Italia, in un paesaggio umano e simbolico in profonda trasformazione”. Infatti nel tempo in cui viviamo, inevitabilmente segnato dalla pandemia e caratterizzato da una una progressiva rifunzionalizzazione degli spazi pubblici e privati, la casa si fa cartina tornasole delle necessità che scaturiscono dal presente diventando il territorio di possibili scenari e visioni del futuro ed esprimendo allo stesso tempo “lo sforzo di un cambiamento radicale del punto di vista e il superamento definitivo di una separazione rigida e culturale tra casa, come luogo individuale, e città come spazio collettivo”.

Percorrendo un arco temporale che va dal passato remoto alle prospettive imminenti, il libro dimostra ancora una volta come la casa sia la precipitazione culturale di precise coordinate spaziotemporali e come al variare di tali condizioni sia imprescindibile ripensare l’abitare nella sua valenza politica, sociale e simbolica, dal momento che la soglia di casa è proprio quella cerniera che separa – ma allo stesso tempo unisce – l’interno e l’esterno, il privato e il pubblico; entrambi aspetti imprescindibili delle nostre vite.

Aa. Vv. 
Casa
Treccani Libri, 192 pp., 10 euro

 

Di più su questi argomenti: