Una fogliata di libri

A New York con Patti Smith

Francesca Pellas

La recensione del libro di Laura Pezzino, Giulio Perrone Editore, 163 pp., 15 euro

Arrivare nel posto che farà di noi quello che siamo significa mettersi all’incrocio dei venti, sul bordo delle cose possibili, e dire alla vita “Eccomi”: non come dichiarazione, ma come offerta. Patti Smith, ragazza del New Jersey, voleva andare a New York per donarsi e ricevere in cambio se stessa. Non sapeva chi fosse quella persona, eppure intuiva che là l’avrebbe trovata. “Tutti diventiamo noi stessi lontano da casa, da quei paesaggi che hanno la pretesa di definirci senza la nostra approvazione”, scrive Laura Pezzino in A New York con Patti Smith, uscito per Giulio Perrone editore nella collana Passaggi di dogana (che ospita guide letterarie speciali).

Pezzino, giornalista ed esperta di poesia, la chiama geobiografia, perché questo piccolo gioiello indaga il legame profondo tra l’esistenza della cantautrice e il luogo in cui quella storia prende corpo, consapevole che la prima è sempre inestricabile dal secondo. Perciò ecco Patti giungere nella sua Mecca giovanissima e senza un soldo, decisa a diventare una poeta. Ecco il suo incontro con Robert Mapplethorpe, che avviene per caso e poco dopo si trasforma in amore (“caso” è solo il nome che gli diamo all’inizio, quando ancora non abbiamo idea del poi). Ci sono la povertà, gli anni da libraia, l’approdo al Chelsea Hotel, dove conosce il produttore Bobby Neuwirth e da lui si sente chiedere “Hai mai pensato di scrivere una canzone?”. Subito Patti non è convinta: è lì per la poesia, non per la musica, protesta. Spiega Pezzino che in narratologia questo momento corrisponde alla tappa del viaggio dell’eroe detta “rifiuto della chiamata”. “Spesso, arrivati a questo punto, l’eroe o l’eroina, il cui mondo ordinario è stato destabilizzato dalla chiamata all’avventura (partire per una missione, riparare un torto subito, incontrare una persona speciale), esita. E’ sulla soglia e ha paura. Non sa ancora quali, ma è certo che ciò che lo sta chiamando comporterà dei rischi”. Lei però accetta, e la sua vita cambia. Nel senso che si apre al suo destino.

Il libro ne segue le tappe, indivisibili da una città che non è eterna, bensì infinita e inesauribile. Secondo Colson Whitehead, New York è un posto che si moltiplica: dentro di lei si aprono otto milioni di città, una per ogni persona che la abita, una per ogni cuore che l’ha desiderata. Per raccontare quella di Patti Smith, che parte da Brooklyn, arriva al Greenwich Village e si allunga fino all’oceano Atlantico, sull’ultima lingua di terra di Rockaway Beach, serviva una mente luminosa e innamorata come quella di Laura Pezzino.

 

A New York con Patti Smith
Laura Pezzino
Giulio Perrone Editore, 163 pp., 15 euro

 

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