Una fogliata di libri

Il libro delle due vie

Gaia Montanaro

La recensione del libro di Jodi Picoult, Fazi, 507 pp., 18,50 euro

Scegliere significa escludere miriadi di vite possibili. A volte lo si fa seguendo una preferenza, un impeto giovanile. Altre, per un percorso obbligato o per accogliere il male minore. Altre ancora per cercare di preservare sé stessi, per rimanere il più fedeli possibile a quello che si intuisce essere una via percorribile, di bene. Ma a volte la vita mette davanti delle opportunità impreviste come quella di poter ricominciare, cambiare rotta, riprendere da dove si era lasciata una vita possibile che non si era scelta. Dawn Edelstein è messa davanti a questa scelta, a questa possibilità. E la strada da percorrere non è davvero così scontata.

 

La donna sopravvive a un incidente aereo e, non appena dimessa dall’ospedale, deve decidere se ritornare a casa dal marito Brian e dalla figlia Meret o volare in Egitto, al Cairo, dove lavorava quindici anni prima quando era una dottoranda in Egittologia e con una promettente carriera. Aveva dovuto abbandonare questa strada per causa di forza maggiore (l’improvvisa malattia della madre) e con lei anche l’amore per Wyatt, collega e animo affine. Stavano lavorando sul libro della Due Vie, la prima mappa conosciuta dell’Aldilà. Abbandonare la vita reale significherebbe per Dawn lasciare – tra le altre cose – il suo lavoro da doula di fine vita, ovvero di chi si occupa di accompagnare i malati terminali assistendoli nei loro bisogni.

 

Dawn vive le sue giornate stando su questo confine, quello che separa la vita dalla morte, che racconta di un passaggio stretto e spesso inospitale. Potendo scegliere soltanto come affrontarlo. “Una delle domande che rivolgo ai miei clienti è: Cos’è rimasto incompiuto? Cosa non ha ancora fatto ma sente il bisogno di fare prima di lasciare questa vita? Per me è questo”. L’Egitto, tutto terra. Che si contrappone a Boston, il mare. Dawn ha sperimentato che “il morente ha bisogno che io diventi uno specchio, per guardarmi negli occhi e sapere che lo vedo com’era in passato, non com’è adesso”. Sapere che ciascuno desidera essere guardato e ricordato per chi è veramente, forse proprio per quella strada che ha scelto di non intraprendere. Che diceva qualcosa di più profondo e vero sulla propria identità. Jodi Picoult con una scrittura ricca e sapiente restituisce una storia che parla a ciascuno, che consegna l’importanza e il valore delle piccole e grandi scelte da compiersi. “La vita chiese alla morte: Perché la gente ama me e odia te? La morte rispose: Perché tu sei una bella bugia e io una verità dolorosa”.

 

Jodi Picoult
Il libro delle due vie
Fazi, 507 pp., 18,50 euro

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