Mai stati così uniti

La recensione del libro di Simona Siri con Dan Gerstein, TEA, 304 pp., 15 euro

Francesca Pellas

 

Come accade un innamoramento? Come tutte le cose fondamentali di un’esistenza: tramite un’intuizione. Un’intuizione è l’unica cosa necessaria a far sì che due persone fino a quel momento (spesso) estranee a un certo punto accettino l’assurdità di precipitare l’uno nella vita dell’altro, e spalanchino tutte le porte. Perché invece succeda con quel determinato essere umano e non un altro, be’, è un mistero; per quello non c’è spiegazione. Chi sa, dall’alto, e dall’alto tutto vede, probabilmente si diverte un mondo. Quando Simona Siri, giornalista ligure trapiantata a Milano, si è trasferita a New York sette anni fa, immaginava che un giorno avrebbe condiviso la casa, i battibecchi, una bambina e un cane di nome Ugo con consulente politico ebreo di Philadelphia? E lui? Forse è stata una sorpresa per entrambi. Eppure entrambi, l’uno verso l’altra, quell’intuizione l’hanno avuta, e si sono lanciati insieme in una vita nuova. Il risultato è un libro che s’intitola Mai Stati così Uniti (esce domani per Tea) ed è due libri in uno: da una parte il divertente diario di un matrimonio internazionale, narrato sia da lei sia da lui; dall’altra il racconto informato e utile, fatto da due political junkies (ovvero due drogati di politica, come loro stessi si definiscono), degli ultimi quattro anni negli Stati Uniti vissuti sotto la presidenza Trump. Si comincia proprio dalla notte elettorale del 2016, quando Simona, appena sposata con Dan, si preparava a festeggiare l’elezione della prima donna presidente della storia d’America, Hillary Clinton. Come sappiamo andò molto diversamente. Dal muslim ban degli inizi fino alla gestione della pandemia e alle proteste seguite alla morte di George Floyd, questi quattro anni sono stati tra i più complicati che gli Stati Uniti abbiano mai vissuto. Come possa essere stato viverli dentro un matrimonio “misto”, in mezzo all’amore ma anche alla rabbia e alle tante domande, ce lo raccontano Simona e Dan, che comunque, va detto, sono sopravvissuti. Non solo. A poca distanza dalle elezioni 2020 si ritrovano più uniti di prima: nel frattempo hanno superato un cancro, si sono innamorati ancora di più, e hanno adottato una bambina afroamericana, Ella Mae. Nell’America di oggi, e da genitori bianchi, hanno accolto una sfida importante: far crescere una persona nuova nel pieno rispetto per le sue origini, sperando di consegnarla un domani a un paese diverso e più giusto per tutti i suoi cittadini. Quando ci si pensa, a che cos’è questo paese, ogni tanto viene da piangere: per le sue ingiustizie e le sue follie, ma più spesso per la gioia. L’emozione luminosa data dal sapere che sì, pur con le migliaia di contraddizioni che la attraversano come faglie sismiche, questa nazione gigantesca è ancora, nel male ma soprattutto nel bene, la cosa più bella del mondo, la più bella che sia mai esistita: gli Stati Uniti d’America.

 

MAI STATI COSÌ UNITI
Simona Siri con Dan Gerstein
TEA, 304 pp., 15 euro

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