recensioni foglianti

Il ritorno degli dei

Andrea Frateff-Gianni

Nick Laird
minimum fax, 410 pp., 18 euro

E’in libreria per minimum fax con il titolo Il ritorno degli dei il terzo romanzo del poeta nordirlandese Nick Laird, personaggio ingiustamente ignorato dalla critica e famoso più per essere il marito della scrittrice Zadie Smith che per le sue funamboliche doti letterarie. Tradotto come sempre in maniera impeccabile dalla brava Federica Aceto, Il ritorno degli dei, romanzo dagli echi conradiani, narra la storia di una famiglia intrecciandola abilmente a complesse riflessioni su credo e appartenenza. Al centro della scena vi sono le vicende di due sorelle: Liz e Allison Donnelly. Liz è un’antropologa in crisi esistenziale di casa a New York ma originaria dell’Ulster, che a un certo punto – non riuscendo a portare a termine il suo secondo libro e dopo aver trovato il proprio compagno a letto con un altro uomo – decide di accettare un lavoro offertole dalla Bbc e di partire per girare un documentario sulle religioni del mondo verso un’isola al largo delle coste della Papua Nuova Guinea chiamata New Ulster. Prima di arrivare nell’Oceano Pacifico fa tappa a Ballyglass, la sua città natale, per partecipare al matrimonio di sua sorella. Allison infatti, con un matrimonio fallito alle spalle con un uomo violento e alcolizzato, sta per risposarsi con Stephen, un tipo con degli strani tatuaggi, taciturno e all’apparenza tranquillo, conosciuto nella sua chiesa presbiteriana. “Allison vide sul braccio sinistro di Stephen un tatuaggio del leone britannico rampante e sotto, in caratteri gotici, la scritta ‘No Surrender’. Sull’altro braccio c’era una mano insanguinata, rossa e brillante e sotto un pugnale con Made in Ulster scritto sulla lama. Ma sembrava un tipo così mite, così calvo, così normale” scrive Laird. L’uomo – si verrà poi a sapere – ha in realtà un passato oscuro e inconfessabile che ha a che fare con un massacro avvenuto vent’anni prima, quando degli assalitori in maschere di Halloween fecero una carneficina in un pub. Laird sviluppa la storia percorrendo due strade parallele e mischiando i piani narrativi. Da una parte Ballyglass con la famiglia Donnelly, dall’altra l’isola della Papua Nuova Guinea con Liz sulle tracce della guru Belef, una specie di colonnello Kurtz vestita Paul Smith, capace di comunicare con i morti. Laird scrive bene e affronta temi spinosi difficili da trattare. Tuttavia, procedendo nella lettura, si ha come l’impressione di avere davanti un ottimo calciatore dotato di una tecnica sopraffina ma incapace di segnare, come un Cristiano Ronaldo della parola che però davanti al portiere non conclude degnamente l’azione sparando la palla a lato. Tra le due convince maggiormente la parte ambientata in New Ulster con la presenza di Belef, personaggio che da solo vale tutto il libro, descritta con una grazia maestosa e malinconica. Coraggioso inoltre il parallelismo riguardante il culto e la religione fra due paesi come l’Irlanda del nord e la Papua Nuova Guinea che sia per cultura che per posizione geografica non potrebbero essere più lontani ma che invece hanno più punti in comune di quanto si potrebbe pensare.

 

IL RITORNO DEGLI DEI
Nick Laird
minimum fax, 410 pp., 18 euro

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