recensioni foglianti

Gente del sud

Francesco Musolino

Raffaello Mastrolonardo
Tre60, 784 pp., 22 euro

Il sipario si alza a Napoli. Corre l’anno 1895 e sta per esplodere un’ondata di colera che avrebbe fatto scempio della popolazione. Romualdo Parlante è un giovane medico talentuoso che, colta la gravità della situazione, fa in modo che la moglie Palma, in attesa del quarto figlio, lasci la città e si rifugi più a sud, nelle Murge, accolta dalla propria famiglia e lontano dal pericolo. Tornerà al paese d’origine di Romualdo, a Balsignano, in casa dei genitori di lui – Bastiano e Checchina – dando il via alla narrazione di Gente del sud, il nuovo romanzo di Raffaello Mastrolonardo.
Si tratta di un’operazione davvero imponente, circa 800 pagine – con tanto di albero genealogico – per raccontare l’epopea della famiglia Parlante nel corso del 900 fra vittorie e sconfitte, nuovi arrivi e decessi, trionfi e batoste, narrando su un piano parallelo le vicende private con quelle della storiografia ufficiale. Un romanzo-mondo, una grande narrazione popolare che attraversa gli anni Dieci del secolo scorso, tocca l’avventura coloniale e la Prima guerra mondiale, quindi gli anni dei primi scontri sociali e l’avvento del fascismo con le camicie nere che irrompono sulla scena anche lì, nel fittizio paesino di Balsignano. E ancora, l’emigrazione e l’arrivo dell’energia elettrica – che significa sia il progresso sia il vizio con l’apertura in paese del Café Chantant – la tragedia della Seconda guerra mondiale che fa piombare tutto il mondo nel caos e infine la difficile ricostruzione e il boom economico.
Al centro della scena salirà ben presto Cipriano – nipote di Bastiano – che si prenderà sulle spalle l’avvenire proprio e dell’intera famiglia, rinsaldando il legame con la terra, innovando le coltivazioni e costruendo un futuro prospero, combattendo sia contro la sorte (i parassiti, l’avvento delle guerre) sia contro la dabbenaggine del fratello Costanzo, ammaliato dal Duce e incapace di fare economia. Con gli occhi di Cipriano, Mastrolonardo narrerà l’Italia che nasce e muta aspetto, celebrando l’aspra bellezza della terra pugliese come mai era stato fatto sino a oggi.
Lo abbiamo già definito un romanzo popolare ma sarebbe parimenti corretto definirlo un vero e proprio romanzo identitario. L’intenzione di Mastrolonardo è sì quella di condurre un viaggio a ritroso nel tempo e fra i ricordi della propria famiglia – partendo da un’antica farmacia restaurata con cui si apre questo viaggio a ritroso; al contempo, incrociando con perizia la microstoria con quella ufficiale, è palese l’intenzione di recuperare le origini della nazione, i nostri primi vagiti identitari, passando attraverso momenti chiave, vere e proprie cesure storiche, come la nascita del tricolore e la sofferta proclamazione della Repubblica, da Caporetto alle leggi razziali e la caduta del Duce con le bandiere rosse che sventolano nelle piazze in festa. Volenti o nolenti è la nostra storia e chi la rinnega o chi sceglie di voltarle le spalle è solo uno stolto condannato a ripetere i medesimi errori.

 

GENTE DEL SUD
Raffaello Mastrolonardo
Tre60, 784 pp., 22 euro

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