recensioni foglianti

Asimmetria

Gaia Montanaro

Lisa Halliday
Feltrinelli, 285 pp., 17 euro

Asimmetrico è ciò che manca di armonica corrispondenza tra le parti, recita la definizione. E l’esordio letterario di Lisa Halliday, accolto negli Stati Uniti con un coro unanime di – giustificate – lodi racconta con intelligenza e acume proprio la non specularità dell’esistenza nelle sue frammentate espressioni. Il romanzo è infatti diviso in due parti, separate e apparentemente non interconnesse tra loro, e termina in una coda decisamente rivelatrice del significato profondo di ciò di cui si è raccontato. Nella prima– denominata follia – si racconta della venticinquenne Alice, editor in una casa editrice newyorchese che si innamora di un affermato scrittore, il leggendario premio Pulitzer Ezra Blazer. E’ bene subito dichiarare che dietro questo personaggio c’è l’ombra, decisamente ingombrante, di Philip Roth, con cui l’autrice ha avuto una relazione anni fa e a cui il personaggio in parte si ispira. E in questo senso acquistano immediatamente maggiore spessore i dettagli quotidiani e le piccole manie che Ezra incarna, uomo dolce e sensibile, risoluto quando si tratta del proprio lavoro ma anche insicuro verso la propria condizione fisica e l’avanzare dell’età. “Scegli questo. Scegli l’avventura, Alice. Questa è l’avventura, Questa è la disavventura. Questa è la vita”, dice Ezra in un momento di fragilità, stretto tra la voglia di fare e il tempo che continua inesorabilmente a passare. Asimmetrica sproporzione tra il vissuto del grande scrittore e la giovinezza ancora così liquida di Alice. E poi c’è la pazzia, il cui protagonista è Amar al Jaafari, un economista iracheno-americano che sta andando a trovare il fratello – o meglio a cercarlo, essendo scomparso dopo essersi trasferito in Kurdistan – ma viene trattenuto all’aeroporto di Heathrow per accertamenti. Passa quindi l’intero fine settimana bloccato in attesa di poter ripartire, ripensando a tutta la sua vita e, per estensione, portando a galla le grandi dicotomie che abitano il nostro presente. Scopriremo, nella coda del romanzo, che Amar è solo il frutto della fantasia dell’Alice scrittrice, che ha dato vita a questo personaggio per giocare con il lettore invitandolo a non “impelagarsi nell’inutile tentativo di separare la verità dalla finzione, come se queste categorie il romanziere non le scartasse fin dall’inizio e per buoni motivi”. Halliday è una penna acuta e brillante, che stravolge le regole di struttura e dialoga con tacita complicità insieme al lettore. E’ capace di essere profonda nel dare uno spessore e un realismo ai suoi personaggi mantenendo sempre un tono leggero e una scrittura acuta e molto godibile che alterna immagini toccanti all’abilità di rendere vivi dettagli e situazioni. La sua capacità virtuosistica si manifesta anche nel saper imitare il tono di Roth in alcuni passaggi mantenendo freschezza e uno sguardo sempre empatico. “Le recensioni sono per chi legge, non per chi scrive” dice Ezra alla sua intervistatrice della Bbc. Sa di sentenza, e in fondo anche di verità.

 

ASIMMETRIA
Lisa Halliday
Feltrinelli, 285 pp., 17 euro

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