recensioni foglianti

I Formidabili Frank

Giorgia Mecca

Michael Frank
Einaudi, 330 pp., 20 euro

Un fratello e una sorella hanno sposato una sorella e un fratello. La coppia più anziana non ha figli e quindi quella più giovane glieli presta”. Vivono a pochi metri di distanza, nelle verdissime colline di Los Angeles. Sono gli anni Settanta, gli americani sono ricchissimi. Visti dagli altri i Frank sono una famiglia allargata, elegante e sorridente, colta e gentile. I dispiaceri, i rancori, la gelosia e l’invidia, tutto è sempre rimasto tra le mura di casa a sedimentare, a diventare un peso insostenibile. Per il suo romanzo di esordio, il giornalista statunitense Michael Frank ha deciso di raccontare la storia della propria infanzia, della sua famiglia numerosa e soprattutto di una figura ingombrante, sua zia Hank, che di mestiere faceva la sceneggiatrice a Hollywood. Quando Michael era piccolo aveva un’adorazione per sua zia e il sentimento era reciproco. Insieme, zia e nipote viaggiano per negozi di antiquariato, comprano oggetti e mobili per rinnovare l’arredamento di casa, parlano di libri e di quadri, di artisti morti e sepolti.

 

La cosa più importante, per Hank è “creare bellezza sempre”. La donna è affascinante e bellissima, ama suo nipote più della propria vita è dedica a lui ogni momento libero. Il bambino ne è lusingato, sente il suo profumo da lontano, non vede l’ora di uscire da casa per andarla a trovare. Per stare insieme a lei, però, perde l’infanzia, il rapporto con il mondo che lo circonda. Hank gli toglie il respiro, la voglia di giocare, gli ruba anche la volontà, Michael diventa l’immagine riflessa dei desideri della donna. E i desideri della donna sono immensi, non hanno niente a che vedere con le persone in carne e ossa, con le loro debolezze e fragilità. Oltre alla zia, in questa storia ci sono il padre di Michael, Marty, che si arrabbia spesso e diventa violento, la madre Merona, che partecipa a riunioni di sole donne, beve Chablis e si rende conto che sua cognata Hank ha imprigionato anche la sua vita e i suoi sogni. E poi c’è sua nonna Sylvie, una donna sensibile e silenziosa che vive cercando di non disturbare nessuno. E’ quella che parla di meno, ma è l’unica che si accorge dei disagi del ragazzino. Michael va spesso a trovarla: “In quella casa ero libero di essere me stesso in compagnia di una donna che in cambio non chiedeva altro che la mia compagnia. Non aveva secondi fini, o delle idee da inculcarci, nessuna gara da vincere, nessuna storia da controllare. Niente da offrire se non amore”. 

 

Ma il passato, gli antichi rancori, la polvere sotto al tappeto non se ne vanno mai via. Nessuno perdona e nessuno dimentica, soprattutto in famiglia. “Tutti recitavano, tutti fingevano; un’infinità di libri letti, di film visti; una famiglia che si era scritta o sceneggiata per una vita migliore, più solare, una vita dove tutti si facevano chiamare con soprannomi sempre nuovi e vivevano in case nuove o rinnovate, o ristrutturate, in nuovi quartieri, in nuove città, non era in grado di scrivere un finale senza la morte. No, nemmeno I formidabili Frank potevano arrivare a tanto”. La morte, a casa di Michael fa crollare la grande illusione di una famiglia immobile e perfetta. I Formidabili Frank è stato inserito tra i libri dell’anno dal Telegraph e dal New Statesman. E’ il romanzo che Jonathan Franzen ha regalato di più quest’anno. 

 

I FORMIDABILI FRANK
Michael Frank
Einaudi, 330 pp., 20 euro

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