recensioni foglianti

L'impero delle cose

Roberto Persico

Frank Trentmann
Einaudi, 944 pp., 40 euro

Dire che viviamo nella “società dei consumi” è affermare un’evidenza: mai come oggi lo status dell’esistenza umana è stato definito dall’acquisto, dall’utilizzo, dall’accumulo, dall’esibizione, dalla fulminea obsolescenza di quantità sempre crescenti di oggetti di ogni sorta. Questa società ha i suoi critici, “che attaccano il titanico establishment di negozi, pubblicità, differenziazione del prodotto e credito facile, impegnato a trasformare cittadini virtuosi e attivi in consumatori annoiati e passivi”, e i suoi sostenitori, “primi fra tutti i liberisti di stampo classico, che hanno a cuore la libertà di scelta come fondamento di democrazia e prosperità”. Tuttavia “questo libro – prosegue Frank Trentmann, docente di Storia all’Università di Londra, un curriculum internazionale di tutto rispetto – non intende pronunciarsi su un dibattito di ordine morale”, bensì “dare ai lettori la possibilità di osservare l’argomento da una prospettiva storica, al fine di spiegare perché i consumi abbiano avuto una tale evoluzione nel corso degli ultimi cinque secoli”. Per raggiungere l’obiettivo, sostiene Trentmann, occorre staccarsi dall’immagine corrente del consumismo figlio dell’America del secondo Dopoguerra e allargarla secondo quattro dimensioni: dal punto di vista del tempo, bisogna risalire fino all’espansione della vita materiale generata dallo sviluppo dei commerci tra XV e XVII secolo; da quello dello spazio, occorre riconoscere come la prevalente linea di sviluppo angloamericana si sia variamente ibridata con modelli di crescita del consumo anche molto differenti; per quanto riguarda la politica, è necessario investigare il ruolo che nell’incremento della disponibilità di beni hanno avuto le scelte di stati e governi, e viceversa indagare come la crescita del benessere ha posto – e pone – i governanti di fronte a richieste sempre nuove; infine non si può fare a meno di mettere a tema gli aspetti umani e sociali della questione, ovvero studiare come l’avvento della società dei consumi abbia modificato caratteri e ritmi della vita quotidiana di singoli e comunità.
Il risultato è un affresco grandioso della civiltà degli ultimi cinque secoli, che sarebbe riduttivo ricondurre a qualunque ambito settoriale. Perché, a partire dal dato di fatto dell’aumento esponenziale della disponibiltà di beni di consumo – materiali e immateriali: non rimangono fuori né l’industria del tempo libero né l’assimilazione alla categoria dei “consumatori” degli utenti di servizi sociali quali sanità o istruzione –, Trentmann ne indaga i nessi con ogni aspetto della vita, dalla psicologia alla finanza, dalla politica all’ecologia. Con un occhio particolare al ruolo che, accanto alle forze economiche, le decisioni politiche hanno sempre avuto; e che dovranno continuare ad avere, sostiene, se vogliamo che la nostra amata civiltà dei consumi possa continuare senza esaurire le capacità del pianeta. 

 

L'IMPERO DELLE COSE
Frank Trentmann
Einaudi, 944 pp., 40 euro

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