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La Nato ora teme la Cina più che i russi

I nuovi timori dell’Alleanza atlantica raccontati da Politico

"La Nato ha trascorso la maggior parte degli ultimi 70 anni concentrandosi su come difendere il continente contro la Russia” scrive Matthew Karnitschinig. “Per sopravvivere nei decenni a venire, comincia a pensare di più a una minaccia più a est. La Cina è al primo posto mentre i funzionari della Nato si riuniscono nella capitale americana questa settimana per celebrare il 70° anniversario della firma del Trattato di Washington, che ha stabilito l’alleanza il 4 aprile 1949. Domande su se e fino a che punto i membri dell’alleanza dovrebbero consentire al fornitore di rete cinese Huawei di operare nei loro paesi, insieme alla mossa italiana di aderire all’ambiziosa Belt and Road Initiative di Pechino, hanno posto la domanda su come la Nato dovrebbe rispondere al fronte e al potere asiatico. ‘La Cina è destinata a diventare l’argomento del 21° secolo su entrambe le sponde dell’Atlantico’, ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas in un discorso a Washington mercoledì.  E’ una questione complessa per gran parte dell’Europa, che, come gli Stati Uniti, ha profondi legami commerciali con la Cina.  La Cina è ora il principale partner commerciale della Germania, davanti agli Stati Uniti. Per l’Ue nel suo complesso, gli scambi con la Cina si collocano al secondo posto dopo gli Stati Uniti. Inoltre, la Cina ha mostrato la volontà di investire somme ingenti dove gli altri non lo faranno: progetti infrastrutturali necessari in paesi come la Grecia, l’Ungheria e l’Italia.  Mentre l’amministrazione Trump si è concentrata sulla Cina dal primo giorno, i leader europei stanno appena iniziando ad affrontare i crescenti segnali che la generosità della Cina potrebbe rappresentare una minaccia strategica a lungo termine per la regione".

  

"Finora, il dibattito sulla Cina in Europa è stato circoscritto al mondo politico. L’Unione europea ha promesso di assumere una linea più dura con la Cina per spionaggio informatico e furto di proprietà intellettuale. Quale ruolo la Nato, con i suoi limiti geografici, dovrebbe svolgere nello sforzo dell’occidente di proteggere dalla Cina non è chiaro. Nondimeno, c’è una crescente convinzione tra i funzionari di sicurezza su entrambe le sponde dell’Atlantico che in un momento di maggiore tensione nell’alleanza sulla condivisione degli oneri, la politica cinese è un’area di interesse comune tra gli Stati Uniti e i suoi partner europei.  I membri della Nato in Europa sminuiscono la Russia in termini di spesa militare e forza economica. L’economia russa dipendente dall’energia è stagnante ed è più piccola di quella canadese, ad esempio.  Se l’Europa dovesse concentrarsi sulla Russia, consentirebbe agli Stati Uniti di concentrarsi maggiormente sull’Asia (dove gli alleati europei della Nato non hanno praticamente alcuna presenza).  Se gli europei, vista la loro crescente dipendenza economica dalla Cina, possano raggiungere un consenso tra di loro, molto meno con gli Stati Uniti, è un’altra questione.  L’entusiasmo dei paesi dell’Europa meridionale per accogliere gli investimenti cinesi è un segnale preoccupante per chi sollecita un approccio unificato".

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