La Sud è più forte delle paure prefettizie, contro il Real torni a cantare

Alessandro Giuli
Che vi avevo detto? Pari col Bate Borisov e passaggio turno sfangato per un pelo. Pari a Napoli con partita berselliniana. Che altro? Questo: Gli ultras hanno ragione, abbiamo ragione; la divisione a metà della Sud, con l’inevitabile sciopero del tifo che ha procurato, sta costando punti e credibilità. Ma c’è un ma.

Che vi avevo detto? Pari col Bate Borisov e passaggio turno sfangato per un pelo. Pari a Napoli con partita berselliniana. Che altro? Questo: Gli ultras hanno ragione, abbiamo ragione; la divisione a metà della Sud, con l’inevitabile sciopero del tifo che ha procurato, sta costando punti e credibilità. Ma c’è un ma: il messaggio è arrivato forte e chiaro a Pallotta e ai suoi dirigenti, adesso è il momento di cambiare registro e mandare un altro tipo di segnale per rafforzare il concetto di fondo.

 

Nella prossima partita casalinga di Coppa dei Campioni – la sola che ci resta, a occhio, visto che l’avversario è il Real Madrid – la Sud dovrebbe ripopolarsi come per prodigio, fottersene dell’iniqua vetrata, ricreare un clima potente e sonoro per mostrare al mondo intiero che cosa Roma si perde per colpa di un prefetto poco lungimirante (eufemismo) e di una società indebolita. Insomma un trionfo ultras che la metà basta, anzi abbasta, consacrato da uno striscione: la Sud è più forte delle vostre paure.

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