Hillary Clinton (foto LaPresse)

Toh, neoliberismo anti élite

Redazione

Non me lo aspettavo. Pensavo che l’establishment americano, che era schierato con la Clinton, avesse scatenato tutti i propri mezzi contro Trump. Ricordiamo che le 100 più grandi imprese americane hanno finanziato la Clinton, tutti i grandi giornali erano contro Trump e, alla fine, hanno contenuto anche l’Fbi. (…) Un mondo che non ha più coltivato degli ideali in cui credere e per i quali lottare. Io non credo all’ideologia di Trump, ma credo che la risposta al populismo non sia questa sinistra mondiale che, avendo sposato il liberismo, abbandonando Keynes, si è votata al disastro totale. Nel suo primo discorso, Trump si è quasi presentato in veste neokeynesiana. Cito dal discorso tenuto ieri: “Ricostruiremo le nostre autostrade, ponti, gallerie, aeroporti, scuole, ospedali. Stiamo andando a ricostruire le nostre infrastrutture, che diventerà, tra l’altro, secondo a nessuno, e metteremo milioni di nostre persone a lavorare per la ricostruzione”. Vedremo. Certamente la sinistra mondiale, che ovunque ha sposato le cose peggiori del selvaggio liberismo di mercato, deve chiedersi dove sta andando. (…)

Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, intervista a ilVelino/Agv News, 10 novembre 2016

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