Cecilia Chiang (foto Facebook)

Cent'anni di Chiang

Michele Masneri

Vita opere e piatti della chef che ha portato la cucina cinese in America

Grandi celebrazioni in California per Cecilia Chiang, la chef che ha insegnato la cucina cinese agli americani, e che ha appena compiuto cent’anni. Tra i tanti festeggiamenti, una merenda Chez Panisse a Berkeley con tutto il gourmet ghetto californiano capeggiato da Alice Waters. Chiang, apparsa in documentari e serie tv, aprì il suo ristorante Mandarin a San Francisco nel 1960 – narra la leggenda, perché aveva prestato i soldi a una amica che voleva fare la ristoratrice, e siccome i soldi non rientravano, si mise per la prima volta lei ai fornelli.

 

Anche per un fatto di orgoglio nazionale: di stirpe illustre e liquida, rimase inorridita per come la cucina cinese era rappresentata negli Stati Uniti negli anni Sessanta. Avendo anche viaggiato: prima fu fuggiasca dalla Cina invasa dai giapponesi (fece una sua piccola lunga marcia, di sei mesi ininterrotti, verso Chongqing). Poi, con lo scoppio della rivoluzione culturale, rifugiata in Giappone, col marito diplomatico all’ambasciata cinese. Dodici fratelli, che si chiamavano per numero (numero uno, numero due, eccetera), pare che sia stata anche una spia americana durante la Seconda guerra mondiale. Nel 1960 arriva a San Francisco a trovare degli amici, che le chiedono subito in prestito diecimila dollari.

 

Di lì il ristorante celeberrimo, costruito grandiosamente a imitazione di un palazzo aristocratico mandarino, e in risposta agli avamposti cheap che facevano solo chop suey, l’equivalente cinese della pizza all’ananas. Richiesta da Anthony Bourdain, la chef Alice Waters ha detto che se dovesse chiedere un ultimo piatto prima di morire vorrebbe la zuppa di pinne di squalo della Chiang (è stata subito vituperata dagli animalisti).

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