
Ansa
Viale Mazzini
Rai Mishima: al Tg3 idea Vianello, Mellone vuole Rai Cultura
Tra direzioni e nomine Viale Mazzini sembra Porta Portese. Intanto il centrodestra sabota la Commissione di vigilanza. Gasparri: "Non ci votano Simona Agnes, presidente? Bene. Niente Stati generali promessi"
La Rai con il pitale. Il Tg3 è finito all’asta, la destra Mishima vuole Rai Cultura, anche la Rai è seppuku: o tutti a noi! O morte a voi! Il metodo Mishima, il metodo Fazzolari, sperimentato durante il voto della Corte Costituzionale, il metodo “ce pijamo tutto” (è finita con il seppuku, il suicidio giapponese) si estende alla Rai. Ora si sabota la Commissione di Vigilanza. La novità. FdI, Lega e Forza Italia, hanno disertato l’Aula, fatto mancare il numero legale, bloccato la Commissione. L’Aventino al contrario. Si lavora che è una meraviglia. Stefano Graziano, capogruppo del Pd in Vigilanza, li ha canzonati con le mappe: “Dall’Aventino si passa a metodi degni di Colle Oppio”. Un impazzimento.
L’idea di Maurizio Gasparri, il marsigliese di Forza Italia: “Non ci votano Simona Agnes, presidente Rai? Bene. Niente Stati generali promessi, niente Tg3 al M5s, niente più sedute di Commissione”. Il tribunalino che ha processato direttori, ad Rai, chiude dunque per ferie aventiniane. Il dipendente, di sinistra, Rai è smarrito. Ogni mattina si alza e domanda alla moglie: “Oggi adulo Senio Bonini, del M5s, o Andrea Vianello, il compagno già confinato a Rai San Marino ma adesso riabilitato? Amore, cosa consigli?”. Vianello, il compagno Vianello, chiamato “Vianello & Libertà” corre per prendere la torcia di Orfeo, l’insostituibile, è la soluzione preferita dall’ad Rossi, il Profeta. Al momento il Tg3 Saigon è diretto dal compagno Pierluca Terzulli, che ha una storia niente male. Ha lavorato con Enzo Carra, portavoce di Arnaldo Forlani. Erano, allora, Carra, Terzulli e Francesco Giorgino. Sì, proprio lui che è meno schizzinoso di Bruno Vespa. Giorgino sarebbe perfetto per Porticina a Porticina. Terzulli ha l’interim del Tg3 (era il vice di Orfeo, adesso siamo tutti Euridice) ma Senio Bonini, vicedirettore del M5s, del Tg1 ci aveva già fatto un pensiero. Mezzo Tg1 diceva: “Senio, mi porti? Senio, ma quanto bravo sei”. Nisba. Nulla.
Vianello, diciamo che non è particolarmente amato, dal nuovo dg Roberto Sergio, che era generale Patton, e ora capitano Patton (è dg in quota Salvini, il Capitano). Screzi antichi, piccinerie, risalenti ai tempi di Radio Radio Rai, insomma, screzi in fm. La destra Mishima all’orecchio: “Un motivo in più che ha Rossi per nominare Vianello al Tg3. Zum, zum”. Uno di sinistra, che ha già trovato una feritoia, e che feritoia, è Stefano Coletta, il Catullo nominato coordinatore dei generi. La poesia salva sempre. Ricordatelo, ragazzi. La segretaria Schlein non vuole saperne di nomine Rai (Meloni, attenta, hai trovato una più coerente di te). Se ne sta per andare in pensione Giovanni Anversa, vicedirettore al Prime Time, (vicedirezione pesantissima) e il Pd non ha nomi, anzi, non li vuole fare perché Schlein è sicura che questo cda Rai avrà vita breve. Tra sei mesi scatta la procedura d’infrazione Ue e l’Italia, pensa la segretaria, dovrà per forza prendere atto. Scomessa Elly. Jacopo Volpi, un altro, direttore di Rai Sport, pure lui si pensione (Elsa Fornero doveva alzare quota Rai 100) e il suo posto è già assegnato a Petrecca, di Rai news (quando lascerà ci sarà una festa che Jep Gambardella sbianca). Grande questione, che farà il grande Francesco Pionati, direttore della Radio Rai, quota Salvini-Verdini? Altro pensionato (chiede al Capitano un ruolo in una partecipata).
Agli Approfondimenti rimane Paolo Corsini, che vuole pure altre deleghe. Un teatro (a proposito, non c’entra nulla ma siamo in zona teatro: Crosetto, che twitta come un forsennato, e che non partecipa ai Cdm, non si perde uno spettacolo di Brignano. Era al Sistina, martedì sera). L’unico vero futurista, Francesco Palese, presidente di Unirai, il sindacato di destra fa la sinistra e scrive alla Vigilanza: regolarizziamo i precari Rai”. Ma come si è detto la Vigilanza è chiusa per ferie Aventiniane. Finiamo in Cultura, con il pitale. Angelo Mellone, il piccolo Buddha di Rossi, il direttore Day Time, ha cambiato mira. Sarà l’effetto di Giuli, e della destra Mishima. Dopo aver desiderato Rai Fiction, Mellone desidera adesso Rai Cultura per volare su Viale Mazzini con l’occhiale da aviatore e con il pitale di Guido Keller. Arditi, invasati, seguaci di Mishima, compagni di Forlani, reduci riabilitati, il Tg3 all’asta. Più che Tele Meloni sembra Rai Porta Portese.

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