Tutti quanti voglion fare come Emily Cooper e vivere a Parigi per un po'

Mauro Zanon

Sulla scia del successo della serie Netflix, sono sempre più gli americani che sognano di trasferirsi nella capitale francese. La confermano i numeri delle ricerche e dei trend online

Parigi. I parigini che continuano ad arricciare il naso dinanzi alle avventure romantiche e molto glamour di Emily Cooper (Lily Collins), la deliziosa protagonista di “Emily in Paris”, dovranno farsene una ragione prima o poi. Perché la serie Netflix scritta da Darren Star e incentrata sulla vita parigina di una giovane di Chicago chiamata a modernizzare l’immagine social dell’agenzia di marketing Savoir, è arrivata alla sua terza stagione, e, nonostante le critiche dei soliti indignados, sta riscontrando un formidabile successo di pubblico nonché generando ricadute positive sull’economia di Parigi. I nuovi episodi, disponibili sulla piattaforma americana dallo scorso 21 dicembre, sono in cima alle classifiche di visualizzazioni, ma stanno provocando anche un altro fenomeno: un boom del turismo nei luoghi emblematici in cui è stata girata la serie e allo stesso tempo un’impennata di ricerche di appartamenti a Parigi.

 

Questa serie ha cambiato la mia vita, così come quella del panificio e del ristorante del quartiere! Non è solo un grande show all’americana, per noi ci sono dei veri e propri benefici economici”, ha dichiarato a France Info Fabien Buonavia. Lo scorso anno, questo ragazzo, cavalcando l’onda del successo della serie americana, ha lanciato il sito Emilyinparistour.fr: per 30 euro, Fabien accompagna i fan della serie a visitare Parigi sulle orme di Emily, andando a mangiare un pain au chocolat al panificio di Place de l’Estrapade, facendosi immortalare davanti al ristorante in cui lavora Gabriel, attraversando il Pont des Arts fino a Place de Valois, vicino al Louvre, dove ha sede l’agenzia Savoir. “Forse le persone non avrebbero sentito parlare di questi posti senza la serie. Mi piace l’idea che ‘Emily in Paris’ aiuti a celebrare questi luoghi sconosciuti ai più”, ha affermato Fabien Buonavia.

Insomma, il cine-turismo trainato dalla serie di Darren Star è una manna dal cielo per tutti quei piccoli commercianti che hanno sofferto parecchio in questi anni, prima a causa degli attentati islamisti, poi delle violenze dei gilet gialli, e infine della pandemia di Covid-19. Ma non sono solo i negozi a beneficiare dell’“effetto Emily”. Anche il settore immobiliare, con la terza stagione, ha registrato un aumento esponenziale delle ricerche per trasferirsi nella capitale francese. “Abbiamo analizzato le ricerche effettuate su Google Trends per trasferirsi a Parigi e abbiamo notato un’esplosione di richieste il giorno dopo l’uscita della terza stagione trasmessa il 21 dicembre”, ha dichiarato al Parisien Colby Short, cofondatore dell’agenzia immobiliare britannica GetAgent. Rispetto alla settimana che ha preceduto la comparsa dei nuovi episodi, le ricerche sono aumentate del 1.416 per cento. Il sogno di camminare sui pavés romanticamente bagnati dalla pioggia, di abitare in un elegante appartamento haussmaniano e di sorseggiare champagne sulla terrazza di una péniche al tramonto è soprattutto americano. “Abbiamo una forte richiesta da parte di ragazze tra i 20 e i 30 anni, più americane che inglesi, le quali vogliono vivere un anno nel Marais, nel Sesto o nel Settimo arrondissement”, ha raccontato al Parisien Susie Hollands, fondatrice dell’agenzia Vingt Paris, prima di aggiungere: “Evocano la serie e sono attratte dalla possibilità di fare tutto a piedi”. Il fenomeno non riguarda soltanto giovani ragazze in arrivo da oltreoceano in cerca di un french lover come Gabriel. Intere famiglie americane, secondo Susie Hollands, sono alla ricerca di un pied-à-terre per immergersi anche solo per un anno nella vita parigina. Come la loro connazionale Emily Cooper.

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